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Cronaca

Inchieste e partecipate, bufera Arezzo Casa. Menchetti: "Amendola si è dimesso subito, Roggi è stato confermato"

Il sindaco di Civitella si fa portavoce dei colleghi di centrosinistra, azionisti della società di edilizia popolare pubblica. Lunedì l'assemblea di fuoco in cui il centrodestra ha votato compattamente contro le dimissioni del presidente

Lunedì mattina si è tenuta l'assemblea dei soci di Arezzo Casa, la partecipata dell'edilizia popolare pubblica, presieduta da Lorenzo Roggi, eletto in quota Lega. Nell'occasione, i sindaci di centrosinistra hanno rinnovato la richiesta di dimissioni di Roggi, poi respinta, motivandola con "l'opportunità", in quanto il presidente è indagato nell'ambito delle inchieste aretine sulle partecipate. La riunione, richiesta a febbraio e convocata inizialmente per marzo, era slittata per via dell'emergenza Covid. Incidentalmente, si è tenuta proprio nel giorno della consegna dell'avviso di chiusura indagini, di cui Roggi è uno dei destinatari con l'accusa di "corruzione". Stesso reato contestato al consigliere comunale Roberto Bardelli per, sostiene l'accusa, l'opera di "intermediazione e istigazione" nei confronti di Luca Amendola dal quale avrebbero ricevuto promessa di un'utilità in cambio della sua nomina a presidente di Arezzo Multiservizi.

E l'assemblea di Arezzo Casa è diventata rovente. Oltre che delle dimissioni di Roggi, si è parlato anche di bilancio, ma è stata la prima discussione a polarizzare l'attenzione. I sindaci di centrosinistra hanno chiesto un passo indietro del presidente. "Abbiamo rimarcato - dice Ginetta Menchetti, sindaco di centrosinistra di Civitella in Valdichiana - che siamo garantisti e che auspichiamo un lieto fine per la vicenda giudiziaria, ma la pubblicazione sulla stampa di stralci di conversazioni hanno fatto emergere aspetti di natura politica e amministrativa che non possono essere sottovalutati dai soci di Arezzo Casa, rivestendo Roggi un ruolo da pubblico amministratore". Il centrodestra, che ha ampia maggioranza in assemblea, ha sostenuto però Roggi, che non si è dimesso. "Un altro presidente di un'altra partecipata - continua Menchetti riferendosi a Luca Amendola - ha invece ritenuto opportuno rassegnare le proprie dimissioni subito dopo la notifica dell'indagine. E addirittura due parlamentari di centrodestra come Stefano Mugnai e Maurizio D'Ettore, tirati in ballo nelle intercettazioni, hanno preso pubblicamente le distanze da alcune parole captate nei file delle inchieste. La richiesta di dimissioni, secondo noi, ha fondamento".

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