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Cronaca

Mascherine al chiuso, green pass base e obbligo vaccinale: cosa cambia dal 31 marzo

L'orientamento del governo è stabilire tappe graduali. Il cronoprogramma dovrebbe essere varato prima del 31 marzo

Dal 31 marzo stop allo stato di emergenza sanitaria. A distanza di due anni dallo scoppio della pandemia Covid, l’indirizzo del governo sembra essere proprio quello di procedere ad un graduale ritorno alla normalità. Dunque, come riporta anche Today.it dalla fine del prossimo mese non vi saranno proroghe ulteriori. Nonostante ciò, il ministro della Salute, Roberto Speranza, invita alla cautela consigliando di non smantellare tutto l'impianto di regole e restrizioni a partire da una data puntuale. Anzi, "con 60 mila casi al giorno, è un errore" e quindi sì, ancora per un po', alle mascherine al chiuso, al green pass e forse anche alla quarta dose in autunno. La fine dello stato di emergenza non implica la fine contestuale del Green Pass.

Green Pass e mascherine: cosa cambierà ad aprile

Difficile pensare però che dal 1º aprile in avanti servirà il certificato verde per tutte le attività per le quali è richiesto oggi. L'Italia sarebbe un unicum a livello europeo. È più che probabile il ritorno al solo tampone per alcune attività per le quali ora vige l’obbligo della certificazione verde rafforzata. In qualche modo (impossibile sapere oggi i dettagli) bar e ristoranti, siti culturali e spettacoli, piscine e attività sportive all’aperto potrebbero tornare agibili anche ai non vaccinati già da aprile. Le opzioni non sono molte a conti fatti: o abolizione oppure "solo" green pass base, con tampone. Cinema, teatri, palestre, potrebbero dover attendere restando aperti solo a chi ha il super green pass. Probabile che la certificazione non verrà richiesta già ad aprile per shopping, banche e uffici postali. E forse anche per i clienti di parrucchieri, barbieri, estetisti e tutti i centri di servizi alla persona. Quasi sicuramente il green pass, super o base, resterà invece fino all'estate nei trasporti, almeno quelli a lunga percorrenza (aerei, bus, traghetti).

Destino differente quello che parrebbe profilarsi per l’utilizzo delle mascherine al chiuso che, presumibilmente, resteranno obbligatorie ancora a lungo. 

Le decisioni sul destino del certificato verde saranno assunte dopo il consueto iter preparatorio tra cabina di regia e Consiglio dei ministri, non ancora convocati. Ma l’orientamento del governo è stabilire tappe graduali. Il cronoprogramma dovrebbe essere varato prima del 31 marzo.

I primi passi verso la normalità

I primi passi verso una maggiore normalità saranno il 1 marzo l'aumento della capienza negli stadi e nei palazzetti (75% e 60%); dal 10 del mese si potrà tornare a mangiare nei cinema e negli impianti sportivi e visitare i propri familiari ricoverati.

L'obbligo di vaccinazione per gli over 50

L’obbligo vaccinale per il personale sanitario, per quello scolastico, per le forze dell’orine e per gli over 50 resterà almeno fino al 15 giugno e così l’obbligo di green pass rafforzato per tutti i lavoratori del settore pubblico e di quello privato (autonomi e professionisti compresi).

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