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Cronaca Cortona

"Paziente medicato con quello che avevamo", dimissioni choc di un anziano. La denuncia della figlia

La figlia del paziente, che ha trascorso alcuni giorni in ospedale dopo un malore, racconta: "Come è possibile che in un ospedale manchino prodotti per le medicazioni? Toccato il fondo"

"Quando ho letto il documento di dimissioni dall'ospedale di mio padre non volevo credere ai miei occhi. Ero, e sono ancora, basita". E' un racconto concitato quello di Anna, nome di fantasia, che nei giorni scorsi ha accompagnato il padre all'ospedale della Fratta di Cortona in seguito ad un malore. Un racconto che mette in luce le criticità maggiori alle quali vanno incontro i cittadini e gli stessi operatori: quelle legate alla mancanza di risorse che, in questo caso, emerge nero su bianco sul foglio con il quale l'uomo è stato rimandato a casa. 

"Al momento - si legge infatti sul documento compilato dal personale sanitario - medicato con quello che abbiamo in reparto per mancanza di materiale".

"Penso che la sanità aretina abbia toccato il fondo - spiega la donna - perché mio padre non aveva particolari ferite, ma piaghe da decubito purtroppo comuni in persone che non possono muoversi da un letto".

Il babbo di Anna ha oltre 80 anni e ha problemi di salute: con il tempo ha perso la sua mobilità. Lo scorso 7 luglio ha avuto un malore, uno "scompenso cardiaco congestizio", ed è stato portato alla Fratta dove i sanitari si sono presi cura di lui. Sono stati disposti degli accertamenti ed è stato dimesso alcuni giorni dopo, il 15 luglio. La sera prima sono stati compilati i documenti per le dimissioni, dove sono state annotate le cure somministrate e quelle da seguire una volta tornato a casa. 

"Abbiamo così notato che le piaghe da decubito erano aumentate e ne aveva anche nei talloni. In pratica, dopo una settimana in ospedale sono comparse lesioni da decubito ad entrambi i talloni (che a casa non aveva) e dal semplice arrossamento cutaneo, senza piaga, è arrivato ad avere una piaga estesa nel sacrale: quindi, temo che non sia stato trattato adeguatamente per evitare ciò. Ma quello che mi ha lasciato davvero perplessa è stata la frase annotata più volte dai sanitari relativa alla mancanza di prodotti per la medicazione. Non posso fare a meno di chiedermi: come può un servizio sanitario nazionale essere sprovvisto del materiale di base che serve per semplici medicazioni? Purtroppo, le lesioni da decubito sono diffuse su persone allettate e trascurare le medicazioni può portare ad infezioni e reazioni più gravi. Un ospedale non si può permettere questa carenza e se un dipendente arriva a scrivere nero su bianco una frase del genere è consapevole che la carenza c'è".

Pur constatando che i sanitari, in particolare gli infermieri, si sono presi cura del padre in modo attento e professionale, la donna ha deciso di condividere anche sui social la sia indignazione: "Ho fatto un post su Facebook per far sapere a cosa andiamo incontro quando abbiamo bisogno di ricorrere alle cure. Non sono arrabbiata con il personale, che ha fatto il possibile, ma è inconcepibile che il sistema sia ridotto così male da non avere prodotti per curare lesioni molto comuni". 

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