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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Anghiari

E' mamma di due gemelli, ma non è riconosciuta dallo Stato: chiede l'adozione

Prosegue così la battaglia della coppia di mamme di Anghiari: solo una, quella che ha partorito i bambini, è stata riconosciuta giuridicamente. L'altra, senza i cui ovociti i bambini non sarebbero potuti nascere, non è presente nei loro documenti

Senza di lei i suoi due figli non sarebbero potuti nascere, perché sono stati generati con i suoi ovociti. Ma a partorirli è stata la sua partner e questo per la legge italiana costituisce un ostacolo insormontabile per il riconoscimento. E così la mamma di Anghiari che ancora non è stata riconosciuta come tale dal punto di vista legale ha deciso di compiere il passo dell'adozione. Assistita dall'avvocato Ramona Borri, la giovane madre ha presentato un ricorso presso il tribunale del riesame. "Il presente ricorso - si legge - costituisce l’unico rimedio utile affinché possa anche formalmente, essere considerata a tutti gli effetti di legge, madre dei propri bambini". Nel ricorso viene sottolineato il paradosso di questa situazione, che si è creata a causa di un vuoto normativo. "Nonostante il proprio stato di madre genetica - si legge nel ricorso - la ricorrente è ad oggi priva di qualsivoglia posizione/stato giuridico nei confronti di figli che sono suoi". Allo stesso tempo viene posta all'attenzione del tribunale che i due bambini risultano privi di uno dei due genitori: "paradossalmente, proprio quello senza il quale nemmanco sarebbero potuti nascere".

Il ricorso all'adozione arriva dopo un intenso percorso che ha portato le due mamme nelle aule del tribunale di Arezzo. La sentenza è stata chiara: "Igiudici hanno riconosciuto il rapporto genitoriale, ma sulla registrazione da parte di entrambe le mamme per il momento la nostra richiesta è stata rigettata" aveva spiegato ad Arezzo Notizie la legale della coppia. Il collegio, infatti, pur dichiarandosi "pienamente consapevole della sussistenza, sul piano fattuale, di un concreto rapporto genitoriale non solo intenzionale ed affettivo ma anche biologico tra i minori ed entrambe le ricorrenti" non ha potuto conferire il riconoscimento sul piano giuridico: "stante l'assenza, allo stato attuale, di strumenti normativi tali da consentire l'accoglimento della domanda".

In seguito la coppia si rivolse con una lettera anche ai presidenti di Camera e Senato invocando tutele per tutti quei minori che si trovano paradossalmente nella medesima situazione (cioè quella di avere i genitori ma senza un riconoscimento giuridico) e  facendo riferimento anche "a tutti quei genitori, eterosessuali, ma con problematiche di fertilità, che la giurisprudenza definisce “intenzionali”, in quanto non biologici ma psicologicamente e materialmente fortemente determinati ad assumere la responsabilità genitoriale".

Adesso la speranza per la mamma "fantasma" per l'anagrafe, è che si concluda nel migliore dei modi il percorso di adozione. 

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