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Venerdì, 19 Aprile 2024

VIDEO | Paziente oncologica senza tac per due anni e mezzo. Il racconto della figlia

Dopo la mastectomia, radio e chemio c'è stato il cambio del medico di riferimento e durante tutto il periodo della pandemia non sono state prescritte tac di controllo, il cosiddetto follow up che serve per intercettare in tempo eventuali recidive

Una testimonianza piena di dolore quella rilasciata in forma anonima per tutelare il delicato momento di questa famiglia. E' così che una figlia racconta di sua madre, malata oncologica per una brutta recidiva che la sta minando fortemente.

E la figlia non si dà pace perché nel corso degli anni della pandemia per sua madre non è stato richiesto nessun esame diagnostico come la tac. "Le venne scoperto un tumore infiltrante alla mammella, subì un'operazione chirurgica e poi chemio e radioterapia. Rispose bene alle cure che fungevano da prevenzione visto il tipo di cancro che l'aveva colpita." Fu in quel momento che ci fu un cambio nel medico che la seguiva e poi arrivò la pandemia. "Nel corso degli ultimi due anni e mezzo non le è stata prescritta mai una tac, e questo credo che sia una negligenza, perché controlli di questo tipo sono raccomandati almeno nei cinque anni successivi. Ho riguardato tutte le cartelle e non ci sono tac di controllo. Quando è andata in ospedale, perché non stava bene, ha scoperto che il tumore si era diffuso. Mi ha chiamata e mi ha detto "il tumore è tornato" e io le ho risposto "non ti preoccupare lotteremo insieme". Io adesso vivo con il senso di colpa, ma le colpe poi le distribuisco anche agli altri. Quando accadono queste cose serve molta sensibilità e vicinanza alle persone che soffrono e serve attenzione, anche quando i pazienti sono anziani come nel caso di mia madre."

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