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Cronaca

"Mai avuto una paura così, è una vergogna". Lo sfogo della tifosa aretina aggredita a Lucca

"Una vergogna, abbiamo preso uno spavento enorme. Paradossalmente, quella più tranquilla era mia madre che ha 77 anni". Si sfoga così Barbara, 46enne aretina, scampata alla furia di un manipolo di scalmanati che, fuori dallo stadio di Lucca, ha...

"Una vergogna, abbiamo preso uno spavento enorme. Paradossalmente, quella più tranquilla era mia madre che ha 77 anni". Si sfoga così Barbara, 46enne aretina, scampata alla furia di un manipolo di scalmanati che, fuori dallo stadio di Lucca, ha accerchiato la sua macchina devastandola e ferendo lei, l'anziana madre e l'amica 27enne Vanessa. Tutte e tre le donne, dopo aver assistito alla "prima" vittoriosa dell'Arezzo in trasferta, hanno concluso la serata al pronto soccorso, rimediando qualche giorno di prognosi. Ma più delle conseguenze fisiche, è stato lo choc dell'aggressione subita a turbare profondamente le tre vittime.

Erano dieci-quindici persone, tutte a volto scoperto - racconta Barbara -. Giovani ragazzi per lo più. Avevano cinture di cuoio con fibbie metalliche, catene e bastoni. Hanno dapprima tentato di danneggiare la Golf di alcuni aretini che ci precedevano, invano perché la persona al volante è riuscita a dileguarsi. Poi hanno preso di mira la mia Opel. Sono stati attimi terribili.

Gli assalitori hanno aspettato le auto che provenivano dal parcheggio del settore ospiti e hanno riversato contro la loro furia. E' stata la macchina grigia metallizzata di Barbara a rimediare i danni maggiori. Gli aggressori hanno frantumato il lunotto posteriore, spaccato uno specchietto retrovisore, ammaccato e solcato la carrozzeria. Dopo aver spaccato il vetro posteriore dell'auto, la 27enne Vanessa è stata colpita da una cinghiata alla testa, Barbara e la madre hanno rimediato lesioni per i colpi di frusta a seguito delle manovre fatte per evitare bastoni e catene.

E' stato terribile, in quella strada buia non c'era un solo agente a scortarci. Siamo riuscite a scappare, nonostante uno degli assalitori fosse riuscito a salire sul cofano dell'auto. Quei banditi ci hanno inseguito a piedi, per fortuna li abbiamo seminati. Siamo riuscite a fermarci poco più avanti, in una piazzola. Ancora choccate abbiamo chiamato la Polizia per denunciare quanto avvenuto. Poi ci siamo fatte accompagnare all'ospedale, per farci visitare e medicare. Ho rimediato una prognosi di sei giorni, mia madre di cinque e Vanessa di tre. Mai, in tante trasferte fatte al seguito dell'Arezzo, mi era accaduta una cosa simile. Siamo riuscite e ripartire da Lucca - con l'auto devastata - soltanto alle 5,30 di lunedì mattina. Ma dovrò tornare per collaborare all'indagine. La Digos è già sulle tracce di un paio di persone che potrebbero aver preso parte all'agguato.

@MattiaCialini

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