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Cronaca

"Maga" della truffa accusata di aver raggirato anche il proprio avvocato: "Pagato con bonifici falsi"

La donna, sedicente cartomante che diceva di collaborare con don Alvaro, ha contattato il legale e lo ha incaricato di tutelarla. Al momento di saldare la parcella però avrebbe inviato le ricevute di bonifici mai eseguiti

"Maga sì, ma della truffa". La storia questa volta ha dell'incredibile. Perché a mettere in guardia dalla sedicente cartomante che avrebbe raggirato una serie di clienti aretini - vicende sulle quali sta indagando anche la squadra mobile di Arezzo - questa volta è lo stesso legale che era stato incaricato di difenderla. Il professionista infatti sarebbe stato pagato con bonifici risultati falsi. Dunque truffato a sua volta.

La vicenda si è consumata in una manciata di giorni, più che sufficienti all'avvocato Alexandro Marìa Tirelli - penalista di fama internazionale e presidente delle Camere Penali del Diritto europeo e internazionale - per capire di essere stato raggirato proprio Kikoda chi aveva chiesto disperatamente il suo aiuto. 

Tutto è avvenuto a partire dall'inizio della scorsa settimana, quando sulle pagine dei giornali locali è rimbalzata la notizia (già sollevata nello scorso febbraio da Arezzo Notizie) di una serie di truffe per le quali la maga era indagata. La donna è accusata di aver circuito alcune persone (in 8 hanno fatto denuncia) che si erano rivolte a lei per risolvere, tramite presunti riti magici, alcuni problemi economici e familiari. La sedicente maga, stando alle accuse, avrebbe chiesto gioielli in oro "da purificare", in quanto avrebbe affermato che proprio sul metallo si sarebbero annidate le negatività. E per rendere tutto ancora più credibile avrebbe detto ai "clienti" di aver consegnato tutto a don Alvaro Bardelli, parroco amatissimo dagli aretini, che con i suoi riti avrebbe purificato gli oggetti. Ma tutto era inventato: il sacerdote non ne sapeva nulla e l'oro non è mai tornato ai proprietari. 

E' stato dopo la pubblicazio delle notizie sulla truffa sulle testate aretine che la donna ha deciso di contattare il legale. L'avvocato, appena ricevuto l'incarico, ha dato il via alle sue attività, parlando anche con i giornalisti a nome dell'assistita, per tutelarne l'identità. Poi la scoperta del raggiro, la valutazione della situazione e nel pomeriggio di ieri la diffusione di una nota che chiarisce la sua posizione

"Per motivi etici mi trovo costretto a ritornare sui miei passi in ordine alle dichiarazioni fatte alla cronista di Arezzo Notizie, sollecitatemi dalla sedicente cartomante di Arezzo. Venendo meno ogni rapporto tra cliente e professionista, poiché il sottoscritto pagato, o meglio non onorato, a mezzo di bonifici apocrifi
Tocca a questo professionista segnalare alla comunità aretina, in primis alle autorità giudiziarie e di polizia competenti, la spregiudicatezza delle condotte di questa signora.
Pur nel rispetto del principio di non colpevolezza sino a sentenza definitiva, rappresento la urgente necessità - sotto il profilo amministrativo e dell’ordine pubblico - di adottare misure a protezione della collettività urbana ove costei perseveri con comportamenti gravemente censurabili, senza lo scrupolo di ingannare persino il proprio avvocato, simulando intento suicidiari per costringere il sottoscritto a prendere posizioni innanzi alla stampa.
Nelle ore successive all’accettazione del mandato, conferito in fretta e furia, per farmi contattare le redazioni, ho altresì appreso elementi sulla carriera criminale della signora, che mi costringono oggi a Milano a invertire la direzione del mio precedente intervento, pur nel rispetto delle garanzie che la legge le riconosce”.

Ma cosa è successo? La donna al momento di saldare la parcella richiesta per i servizi svolti e per quelli che erano in procinto di partire (denuncia per stalking e altre attività per tutelarla) ha inviato tre bonifici del valore di alcune migliaia di euro risultati poi falsi.

A questo punto il legale ha deciso di prendere le distanze dalla sua ex assistita. Una denuncia pubblica quella del legale, che si affianca alle numerose che in passato la donna avrebbe collezionato: avrebbe infatti precedenti per truffa, estorsione e ricettazione. 

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