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Cronaca

Macrì rinuncia alla sospensiva, giudizio del Tar a giugno. Intanto sarà rimpiazzato in Estra

L'ex presidente andrà a giudizio sul merito della delibera Anac a inizio estate: se vincerà, sarà reintegrato al vertice della multiutility. Ma adesso Coingas potrebbe mettere una figura aretina pro tempore nel CdA

Niente ritorno immediato in sella a Estra per Francesco Macrì, il Tar non si è espresso sulla possibile sospensiva perché l'avvocato dell'ex presidente della multiutility ha ritirato la richiesta, per andare direttamente all'udienza che dovrà pronunciarsi sulla decadenza, conseguente alla delibera dell'Anticorruzione dello scorso novembre. Si andrà in aula il 14 giugno prossimo, ma ci vorranno ulteriori 15-20 giorni per la sentenza. Nel frattempo però Arezzo difficilmente resterà senza rappresentanza in Estra: è probabile che Coingas, su input del Comune, faccia un nome per il CdA, un consigliere pro tempore che potrebbe allungare il proprio incarico, qualora il verdetto del Tar fosse avverso a Macrì. 

Cosa era previsto

Era previsto per oggi il giudizio del tribunale amministrativo regionale del Lazio che avrebbe dovuto pronunciarsi sulla sospensiva richiesta da Francesco Macrì contro la delibera di Anac che lo aveva fatto decadere da presidente di Estra. Il legale di Macrì, Gaetano Viciconte, nel ricorso che aveva presentato lo scorso 21 gennaio, aveva infatti chiesto il reintegro del suo assistito sostenendo che "Estra non è una società di diritto privato sotto controllo pubblico". Opposta la posizione dell'Anticorruzione, che nella delibera affermava che la nomina del leader di Fratelli d'Italia a presidente Estra non sarebbe stata legittima in quanto società di diritto privato sotto controllo pubblico e la sua presidenza prevedeva deleghe gestionali, pertanto non doveva essere conferita. Secondo Anac infatti tra le dimissioni da consigliere comunale di Macrì e la nomina ai vertici della società non sarebbe trascorso il cosiddetto "periodo di raffreddamento", che è fissato dalla legge in due anni, nel quale non potevano essere conferite le deleghe che Macrì ha invece ricevuto.

Cosa è successo

Ma oggi il legale di Macrì ha optato per il ritiro della richiesta di sospensiva: se accolta, avrebbe riportato Macrì immediatamente al vertice della multiutility, ma con la pendente spada di damocle del possibile giudizio definitivo avverso. Viciconte ha preferito invece puntare sul giudizio più rapido possibile nel merito della questione: il parere del Tar sulla legittimità della decadenza a seguito della delibera Anac. "Siccome sono stati prospettati tempi brevi per il giudizio - ha detto il legale Viciconte - la richiesta di sospensiva era ormai superflua". L'udienza del Tar  si terrà il 14 giugno prossimo, ma prima della fine di giugno o l'inizio di luglio non ci sarà un verdetto.

Arezzo torna nel CdA di Estra

E a questo punto è possibile che Arezzo - tramite Coingas - decida di colmare la mancanza di rappresentanza in Estra fino all'estate. Potrebbe esserci l'opzione della nomina di una figura che assumerebbe la carica di membro del CdA di Estra, pro tempore, in attesa del verdetto del Tar su Macrì. Non il presidente, probabilmente, visto che ormai Alessandro Piazzi, espressione di Siena e già nominato amministratore delegato, ha assunto anche il ruolo che era di Macrì. Quindi ad Arezzo potrebbe toccare il ruolo di semplice consigliere, al fianco di Roberta De Francesco e Anna Scrosta. Il CdA è poi completato dalla figura di Paolo Abati, espressione di Prato, che riveste l'importante ruolo di direttore generale.

Il tema delle nomine nelle partecipate

A questo punto i confronti sul tema delle nomine nelle partecipate della maggioranza di centrodestra di Arezzo non sono più rinviabili. E tornano alla mente le parole dell'epoca della Lega, quando - all'alba della decadenza di Macrì - propose di sostituire subito il presidente, magari con una figura di riferimento del Carroccio. Non è un mistero che la Lega di Arezzo, alla luce della crescita elettorale - nazionale e locale - maturata negli ultimi anni, consideri di esser sottorappresentata nelle partecipate aretine. Il nuovo membro aretino di Estra sarà di ispirazione leghista? Chissà, stavolta potrebbe toccare a un tecnico senza troppi connotati politici, pur se di area centrodestra. Quel che appare più probabile, invece, è che sarà espressione della Lega il nuovo amministratore unico di Coingas. Tra l'altro sarà nominato a stretto giro di posta, perché Franco Scortecci andrà a scadenza il prossimo aprile. Ed è possibile che quando gli strateghi di maggioranza (l'ultima volta che si sono visti, c'erano Alessandro Ghinelli e Lucia Tanti del Comune, Sandro Sarri per Ora, Matteo Grassi e Paolo Enrico Ammirati per la Lega, Bernardo Mennini per Forza Italia, Francesco Macrì e Gabriele Veneri per FdI) si incontreranno di nuovo, il risiko delle nomine delle partecipate in scadenza prenda definitivamente forma.

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