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Cronaca Foiano della Chiana

Gli rubano la macchina mentre impartisce la benedizione. E il prete chiama i carabinieri

È successo a Pozzo della Chiana. Don Julien Didier Beasara, in giro per il paese per le visite pasquali, aveva parcheggiato una vecchia Fiat Panda lungo la strada e non l'ha più ritrovata. Al suo predecessore una mano anonima aveva squarciato tutte e quattro le gomme

Aveva appena impartito la benedizione pasquale in una villetta lungo via del Calcinaio, nella frazione di Pozzo della Chiana. Ha salutato, ringraziato per l'accoglienza e, quando ha varcato la soglia, si è trovato davanti la brutta sorpresa. L'auto parcheggiata lungo il ciglio della strada non c'era più. Sparita. Lì per lì ha pensato a uno scherzo, ha controllato se qualcuno non l'avesse spostata dietro l'angolo. Poi ha capito che gliel'avevano portata via. Rubata in pochi istanti senza dare nell'occhio. 

La disavventura è capitata a don Julien Didier Beasara, da febbraio del 2022 parroco a Pozzo e Cesa della Chiana. I fatti risalgono al pomeriggio di martedì scorso, 14 marzo, e in breve tempo la voce sull'accaduto ha fatto il giro dei due paesi, suscitando un comprensibile disappunto oltre a una certa incredulità. La vettura, una Fiat Panda di colore verde, è piuttosto datata e dimostra tutti gli anni che porta sulla carta di circolazione. È intestata alla moglie del parrocchiano che accompagnava don Didier per le benedizioni e che lo aiuta spesso durante le funzioni religiose. È stato lui a lasciarla con le chiavi sul cruscotto, convinto che nessuno si sarebbe fatto prendere dalla tentazione di impossessarsene. Anche perché tutti sanno che quella è la macchina con cui si muove il prete. E invece guai a fidarsi. Per fortuna, a quanto sembra, all'interno dell'abitacolo non c'erano oggetti di valore.

C'è da dire che a Pozzo della Chiana, negli ultimi mesi, ne sono successe tante. A don Daniele Leoni, il predecessore di don Didier, l'auto non l'avevano rubata ma qualche mano anonima ne aveva squarciato tutte e quattro le gomme. E contro di lui erano comparsi volantini antipatici e scritte lungo l'asfalto della strada. La gente si era schierata con forza dalla sua parte, tant'è che il suo trasferimento in Casentino aveva suscitato un grande dispiacere.

Don Didier, di origini congolesi, in poco più di un anno ha comunque saputo conquistarsi l'affetto della comunità. E subito dopo il furto, anche se a malincuore, ha sporto denuncia ai carabinieri, che si sono messi alla ricerca della vettura. "Vecchia com'è, non credo che abbia potuto fare troppi chilometri..." ha commentato il parroco, tra il serio e il faceto, con alcuni fedeli. Ma ieri in tarda serata la Panda non era ancora stata recuperata.

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