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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Stipula leasing per un'auto, paga il riscatto ma è considerato inadempiente: "Costretto a restituire il mezzo"

Il paradossale caso di un assicuratore aretino: "Io e mia madre, che è un'imprenditrice, siamo stati segnalati alla Centrale Rischi Finanziari. Mia madre sta rischiando di non poter più lavorare)

Aveva sottoscritto un contratto di leasing per un'auto. Poi, dopo aver pagato per alcuni anni le rate, aveva deciso di acquistarla riscattandone il prezzo prima della scadenza del contratto. Ha chiesto così un preventivo alla società di leasing e poi ha saldato il conto con un bonifico. Ma qualcosa sarebbe andato storto e oggi un professionista aretino racconta di "aver pagato oltre 30mila euro" per una vettura dal valore inferiore e di ritrovarsi senza auto, che è stata chiesta indietro dalla società e poi rivenduta. 
È una storia paradossale quella vissuta da un assicuratore aretino, nella quale è rimasta coinvolta anche la madre, imprenditrice, che si era fatta garante. "Perché come se non bastasse - spiega l'uomo -, dato che il riscatto è stato pagato con un solo bonifico invece che rata dopo rata, la società ha segnalato me e mia madre al Crif come inadempienti". 

La storia

L'intera vicenda prende le mosse nel dicembre del 2017 quando il giovane decide di stipulare un contratto di leasing per una Mercedes Classe C tramite un istituto bancario. Paga per le rate per oltre 3 anni. Poi decide di chiedere il riscatto: scrive alla banca e gli viene inviato un preventivo "nel quale è specificata la scadenza entro la quale deve essere fatto il pagamento". La comunicazione risale al 22 marzo del 2021.

"Viene chiaramente indicato - spiega l'assicuratore - che deve essere saldato tutto entro il 1 aprile del 2021". E così l'uomo paga 10mila 383 euro con un bonifico datato 26 marzo. Poi tutta la documentazione viene inviata alla banca.

Il bonifico eseguito dall'assicuratore-2

A quel punto l'assicuratore è convinto che l'auto sia diventata di sua proprietà e all'arrivo di nuove rate "meravigliato, ho chiamato e scritto alla banca per avere chiarimenti. Ma non ho mai ottenuto spiegazioni", afferma. Quelle richieste però iniziano a preoccuparlo e allora si rivolge all'avvocato che lo sta seguendo in questo percorso, Lorenza Calvanese. Prende il via così un carteggio con l'istituto di credito.

"Dapprima sembrava mancasse la documentazione del pagamento - dice l'uomo - perciò ho nuovamente inviato tutte le ricevute. Ma ci siamo resi conto che gli oltre 10mila euro  non risultavano versati come riscatto, bensì sono stati in parte scalati come pagamento di alcune rate". In pratica il riscatto, nonostante il preventivo e la documentazione del pagamento, non sarebbe stato considerato tale e l'auto non sarebbe mai passata di proprietà. 

"Nel frattempo però, il mio cliente e la madre, che si era fatta garante per lui - spiega l'avvocato Calvanese -, sono stati segnalati alla Centrale Rischi Finanziari. Questo significa, in particolare per l'imprenditrice, che possono presentarsi delle difficoltà nei rapporti con le banche con il rischio di dover chiudere e di far perdere il lavoro ai tre dipendenti". 

A rendere la vicenda ancora più paradossale, sarebbe il fatto che - stando quanto riportato dall'assicuratore - l'auto sarebbe recentemente stata venduta al prezzo di 2mila 400 euro. "Nonostante gli anni di rate, nonostante il bonifico da 10mila euro - conclude l'avvocato - al mio assistito non solo non è rimasta l'auto, ma ha subito anche la segnalazione al Crif e la madre rischia di dire addio alla sua storica impresa conosciuta nel territorio aretino".

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