Lascia morire di fame e sete due cani in gabbia: aretino indagato
Nei giorni scorsi un uomo aretino è stato raggiunto da un avviso di conclusione indagini per il reato di uccisione di animali, avrebbe causato la morte di due cani per fame e sete. La nota dei carabinieri forestali Le indagini condotte dal...
Nei giorni scorsi un uomo aretino è stato raggiunto da un avviso di conclusione indagini per il reato di uccisione di animali, avrebbe causato la morte di due cani per fame e sete.
La nota dei carabinieri forestali
Le indagini condotte dal Comando Stazione Carabinieri di Subbiano risalgono al mese di agosto scorso quando i militari, a seguito di segnalazione, si erano diretti verso un terreno nell’immediata periferia di Arezzo, con alcune capanne e recinti in rete elettrosaldata in evidente disordine e stato di abbandono. All’interno dell’area, in due distinte gabbie venivano rivenute due carcasse di cane in stato di decomposizione. Immediato l’intervento del servizio veterinario della Asl di Arezzo che accertava trattarsi di due femmine una dogo argentina e un meticcio, entrambe morte da mesi per mancanza di acqua e cibo.
Il proprietario dei cani è risultato essere un cittadino aretino è stato dapprima denunciato per il reato di maltrattamento e uccisione e la Procura, al termine delle indagini avvalendosi del Gruppo ambiente dei Carabinieri Forestali, ha deciso di procedere nei suoi confronti per il reato più grave di uccisione di animali mediante più condotte omissive. In particolare nei confronti del reo sono stati ravvisati proprio gli estremi della crudeltà e dell’assenza di necessità. Aver lasciato due cani in gabbie completamente chiuse senza alcuna libertà e al tempo stesso senza i nutrimenti essenziali li ha sottoposti a uno stato di lunga agonia che li ha portati alla alla morte senza che ve ne fossero motivi. Aver preso in custodia due cani e poi lasciarli in stato di totale abbandono senza libertà e in assenza di cibo e acqua ha portato il loro proprietario a dover ora rispondere del più grave reato di uccisione di animali e rischia una pena da due a quattro anni.