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Cronaca

L'arresto a casa, l'arrivo in caserma poi verso il carcere. La lunga giornata di Piter Polverini

Piter Polverini 24 anni, aretino residente a San Giustino Umbro è stato arrestato questa mattina alle 6:30 dai carabinieri di Arezzo su mandato del PM Julia Maggiore per l’omicidio di Katia dell’Omarino, avvenuto a Sansepolcro. Il suo cadavere fu...

Piter Polverini 24 anni, aretino residente a San Giustino Umbro è stato arrestato questa mattina alle 6:30 dai carabinieri di Arezzo su mandato del PM Julia Maggiore per l’omicidio di Katia dell’Omarino, avvenuto a Sansepolcro. Il suo cadavere fu ritrovato il 12 luglio sull’alveo del fiume Afra.

Che le indagini erano arrivate ad una svolta era ormai chiaro, il cerchio si era ristretto a pochi indiziati, il dna, un testimone e un'immagine di una telecamera di videosorveglianza hanno portato gli inquirenti a casa di Polverini. Le sue tracce sono state infatti rinvenute nel corpo della vittima. Quello su cui finora gli inquirenti hanno taciuto, era il vero identikit del presunto omicida. Davvero insospettabile, ma in realtà attenzionato quasi fin dall’inizio. Polverini pare non sia stato sorpreso dalla visita dei carabinieri all’alba, anzi ha indicato loro dove aveva nascosto l’arma del delitto, in un cespuglio. Qui è stato recuperato il martello, di proprietà del padre, con il quale quella notte ha ripetutamente colpito Katia. Poco dopo le 8:00 Piter polverini è arrivato al comando provinciale di Arezzo dove ad attenderlo c’era il pm titolare delle indagini Julia Maggiore e l’avvocato Roberta Blasi, giunta al comando con i genitori del ragazzo e che lo difende con il collega Mario Cherubini. Di fronte al procuratore, Piter ha preferito non rispondere alle domande, quindi la confessione è rimasta tecnicamente fuori dal verbale di arresto.

Dopo 5 ore Polverini è uscito su un auto civetta scortata da due gazzelle dei carabinieri, diretto al carcere aretino di San Benedetto.

A questo punto, l'indagine si avvia alla chiusura, c'è un nome quello di Piter Polverini, un movente, il compenso pattuito al centro del litigio dal quale è nato il raptus omicida (anche se con contorni da chiarire) e l'arma del delitto che la sera dell'omicidio Piter Polverini ha prelevato dalla valigetta degli attrezzi nella Nissan blu sulla quale si era poco prima consumata la prestazione sessuale.

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