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L'Ardita, la ciclostorica raccontata in tante foto

Sole a picco sull'Ardita. Si è corsa oggi la ciclostorica aretina. Quest'anno tante le novità, a partire dai tre percorsi che dopo aver mostrato le bellezze della città hanno portato i ciclisti alla scoperta di territori, pievi e borghi. Su tutti...

Sole a picco sull'Ardita. Si è corsa oggi la ciclostorica aretina. Quest'anno tante le novità, a partire dai tre percorsi che dopo aver mostrato le bellezze della città hanno portato i ciclisti alla scoperta di territori, pievi e borghi. Su tutti, l’attraversamento di Ponte Buriano, una novità dell’edizione 2018, l’abitato antico di Castelluccio. E poi il la valzer di risotri: il primo a base di crostate, una vera colazione per ciclisti, e Giovi, quest’ultima una gradita conferma con il rinomato caffè d’orzo. Il percorso “Gourmet”, 30 chilometri sostanzialmente pianeggianti e adatto a tutti e a tutte le tipologie di bicicletta purché d’epoca e condotte con abiti eleganti, ha riportato i ciclisti nel centro storico di Arezzo.

Gli altri due percorsi invece sono il “Classico” di 50 chilometri e l’Ardita vera e propria di 80. Entrambi hanno affrontato da Castelluccio la salita della Valle per giungere nel centro storico di Subbiano, con il ristoro rinforzato garantito dall’Mtb race Subbiano, poi hanno proseguito tra gli oliveti di Marcena e le colline di Antria e di San Polo. Qui i due percorsi si sono divisi: il “Classico” è rientrato in città da San Fabiano con vista sull’acquedotto vasariano appena restaurato. L’Ardita ha invece scalato l’alpe di Poti con il ristoro a base di “rocchio" e poi il rientro alla scoperta di Castelsecco e dei suoi tesori.

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