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La sentenza / Centro Storico / Piazza Falcone e Borsellino, 1

Movida senza freni, 20enne ferì agente della Municipale con una bottiglia: condannato

Otto mesi per il giovane che nel giugno scorso prima si sarebbe allontanato durante un controllo, poi avrebbe scagliato dietro di sé la bottiglia che aveva in mano colpendo l'agente che lo inseguiva

E' stato condannato a otto mesi di reclusione (con pena sospesa) il ventenne che la scorsa estate, in una movimentata notte in piazza della Badia, aveva ferito un agente della Polizia Municipale con una bottiglia. 

A pronunciare la sentenza questa mattina è stato il giudice per le udienze preliminari Giulia Soldini. La pm Julia Maggiore aveva chiesto una pena di un anno per i reati di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Il giudice, nella formulazione del dispositivo, ha tenuto conto delle attenuanti riducendo così la pena di quattro mesi. 

Il parapiglia in piazza della Badia

La vicenda risale a poco più di un anno fa e fece molto clamore. Era la sera del 5 giugno del 2021 quando si scatenò il parapiglia in piazza della Badia. Erano i primi giorni di una estate che poi si sarebbe caratterizzata per una movida a dir poco sopra le righe. Alle 23 circa (il coprifuoco dovuto all'emergenza sanitaria era scattato da circa un'ora) avvenne il fatto: la polizia  municipale si trovava nella zona per un servizio di controllo. Ad un certo punto uno dei due operatori aveva avvicinato il giovane che si trovava fuori da uno dei locali della piazza, con una bottiglia di birra in mano nonostante non fosse concesso consumare alcolici in contenitori di vetro all'esterno. La situazione sarebbe precipitata alla richiesta di esibire i documenti avanzate dall'agente (rappresentato in aula dall'avvocato Piero Melani Graverini). Il ragazzo inizialmente sarebbe apparso disponibile a mostrarli. Poi però - secondo la ricostruzione dell'accusa - si sarebbe allontanato in modo repentino, imboccando via del Saracino. A questo punto sarebbe iniziato l'inseguimento: il giovane avrebbe lanciato la bottiglia alle sue spalle, colpendo l'agente che cercava di raggiungerlo e procurandogli una frattura del setto nasale. 

Il ragazzo, insieme ad un amico che lo avrebbe aiutato nella fuga (e che poi è stato denunciato per favoreggiamento), fu identificato meno di 48 ore dopo, come annunciò in conferenza stampa il comandante della municipale Aldo Poponcini. I due sarebbero stati incastrati dalle telecamere di sorveglianza. Le immagini, insieme ad alcune testimonianze e all'identikit stilato dagli stessi agenti, permisero di dare un nome e un volto ai due ragazzi.  

Adesso per il ventenne, assistito dall'avvocato Domenico Ciabattini, potrebbe aprirsi una causa civile per il risarcimento del danno. Ovviamente per il giovane, che in aula ha deciso di parlare e raccontare la sua verità, è possibile impugnare la sentenza e presentare un ricorso in appello. "Attendiamo le motivazioni, poi ci muoveremo di conseguenza. I filmati che abbiamo, pur non immortalando il fatto, ci mostrano cosa accadde poco prima. La piazza era tranquilla, il mio assistito e i suoi amici non erano ubriachi, mentre ci ha lasciato delle perplessità l'atteggiamento degli agenti. Per questo avevo chiesto l'assoluzione". Una richiesta potrà essere presentata in appello. 

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