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Cronaca

Anziani tornano a casa ma ci trovano i ladri. Inseguimento con la polizia e poi l'arresto

Hanno chiamato subito il 113 e così gli agenti sono riusciti ad arrestarli

Due uomini di 23 e 34 anni sono stati arrestati perchè ritenuti responsbaili di aver messo a segno furti in auto e nelle case. Si tratta di due cittadini albanesi, presenti clandestinamente nel territorio italiano, che sono stati rintracciati e fermati ieri dal personale dell'ufficio prevenzione generale della questura di Arezzo.

L'operazione è scattata in seguito ad una segnalazione da parte di un distinta coppia di pensionati aretini che nella mattinata di ieri, 28 novembre, hanno trovato segni di tentativo di intromissione all'interno della loro casa nelle campagne di San Polo.

Il timore di essere stati vittime di un furto si è tramutato in un forte spavento quando i coniugi si sono resi conto che i ladri erano ancora in casa. Nonostante lo choc, i due anziani hanno prontamente chiamato il numero di emergenza 113, in modo da attivare gli immediati soccorsi. Sul posto è giunta una pattuglia della squadra volanti della polizia che subito ha rilevato la presenza estranea in casa.Gli agenti si sono messi così all’inseguimento dei malviventi, nel frattempo fuggiti attraverso la vegetazione. 

I due sono stati fermati e identificati, C.E. e B.D. le loro iniziali. La polizia, ha anche ricostruito che, durante la fuga tra le frazioni di Antria e Castellana hanno rubato una vettura, parcheggiata all’interno di una proprietà privata. Tallonati dagli agenti, nel frattempo intervenuti con altre pattuglie anche della squadra mobile, hanno abbandonato il veicolo rubato per proseguire la fuga a piedi, ma sono stati raggiunti dal personale della squadra volante che li ha arrestati.

Dai primissimi rilievi è emerso come i due stranieri fossero in possesso di un’ulteriore vettura rubata diversi giorni prima in provincia di Arezzo, nonché di orologi e bigiotteria, evidentemente refurtiva di precedenti colpi messi a segno nelle abitazioni dei dintorni.

All’udienza di convalida, che si è tenuta questa, sono state disposte le misure cautelari degli arresti domiciliari per il capo della banda e del divieto di ritorno nella provincia di Arezzo per il suo complice, rinviando il processo per consentire i termini a difesa.

I due sono stati denunciati per violazione di domicilio aggravata, furto aggravato, furto in abitazione, ricettazione e violazione delle norme sull’immigrazione.

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