rotate-mobile
Cronaca Piazza Falcone e Borsellino, 1

Processo Banca Etruria, il caso Isoldi e quel finanziamento lampo di 10milioni di euro. L'ennesima sofferenza

Breve storia dell'ennesimo finanziamento concesso con troppa facilità da Banca Etruria, ad una società già in grave crisi per la quale sarebbe bastato controllarne i bilanci

Uno dei protagonisti dell'udienza di ieri nel maxi processo per il cack di Banca Etruria è stato il sottoufficiale della Finanza che ha raccontato nel dettaglio le indagini da lui stesso seguite e che hanno portato a fare luce sulla patrica Isoldi. Di cosa si tratta? Dell'ennesima uscita di liquidità dalle casse dell'istituto di credito aretino che si è poi trasformata quasi immediatamente in una sofferenza, che poteva essere evitata, se qualcuno lo avesse voluto.

Il prestito in questione è di 10milioni di euro ed è stato chiesto e rilascito alla Isoldi immobiliare del finanziere dell'Emila Romagna Pierino Isoldi, che già non se la passava bene, il cui impero è poi infine crollato determinando il mancato ritorno del finanziamento nelle casse dell'Etruria.

Come racconta la parte inquirente rispondendo alle domande della pm Julia Maggiore, la pratica fu aperta con la domanda il 29 luglio del 2009 e approvata il giorno successivo. Clamorosi gli orari: alle 13:30 il comitato crediti l'approva, alle 14,45 la somma è già nel conto corrente di Isoldi.

Tra gli aspetti critici di questa pratica, che nonostante le circolari interne della banca fu approvata, la mancanza del bilancio dal quale sarebbe stato fin troppo facile leggere debiti per 114milioni di euro gran parte dei quali con quasi venti istituti bancari. E anche la centrale rischi della Banca d'Italia avrebbe potuto raccontare qualcosa di utile, ma non fu fatto.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Processo Banca Etruria, il caso Isoldi e quel finanziamento lampo di 10milioni di euro. L'ennesima sofferenza

ArezzoNotizie è in caricamento