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Cronaca Saione / Via Vittorio Veneto

Auto invade il marciapiede di via Vittorio Veneto, madre e figlia salve per un soffio. Il racconto

Una donna insieme alla figlia 14enne ha raccontato di essere stata quasi travolta da un furgone che ha utilizzato il marciapiede come parcheggio

“Se non avessi strattonato mia figlia verso di me sarebbe stata investita”. Il racconto è quello che la signora Maria (nome di fantasia) fa all’indomani della disavventura vissuta in via Vittorio Veneto ad Arezzo dove, domenica 8 gennaio, ha rischiato di venire investita da un furgone mentre si trovava a passeggio con la figlia 14enne. “Una scena davvero surreale - racconta Maria - che mi ha profondamente scossa anche perché mi sono sentita impotente e abbandonata a me stessa”.

Cosa è accaduto

Così come raccontato dalla donna, alle 19.30 circa di domenica sera si trovava in via Vittorio Veneto con la figlia. “Eravamo a poca distanza dal sottopasso - spiega - e ad un certo punto un furgone bianco, targato Prato, con a bordo una coppia di giovani, ha invaso di colpo il marciapiede. È stata una frazione di secondo. Per fortuna, sono riuscita a strattonare mia figlia verso di me per metterla in sicurezza ma, giuro, per qualche istante ho pensato che saremmo state investite. Invece il mezzo si è fermato. Il conducente ha tirato il freno a mano e, come nulla fosse, ha lasciato in furgone in sosta sul marciapiede. Una volta sceso mi ha riso in faccia ed è entrato in un negozio. Sono rimasta allibita. Suppongo che il responsabile di questa condotta anomala fosse in stato di alterazione psicofisica”.
Ancora sconvolta per quanto successo Maria, insieme alla figlia, si è diretta verso la propria auto parcheggiata in viale Mecenate. Una volta a bordo del veicolo ha cercato di rintracciare degli agenti. “Non ho voluto chiamare al telefono le forze dell’ordine perché speravo in un intervento il più tempestivo possibile - spiega ancora - il giovane, come detto, mi sembrava abbastanza alterato e dunque ho pensato che poteva essere sottoposto ad alcoltest sul posto. Purtroppo ho girato alla ricerca di vigili o poliziotti a lungo ma in tutta l'area ex-Standa nemmeno l’ombra. Una brutta sensazione di insicurezza, non solo per me e mia figlia ma per tutti coloro che vivono in questa zona troppo spesso al centro dell’attenzione per fatti di criminalità”.

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