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Cronaca

Interrogatorio di garanzia per Antonio e Andrea Moretti: forse in silenzio aspettando di perfezionare la strategia difensiva

Accusati di aver sottratto oltre 6 milioni di euro alle società che guidavano.

Compariranno di fronte al Gip questa mattina per l'interrogatorio di garanzia, ma molto probabilmente non parleranno, si avvarranno della facoltà di non rispondere. Antonio e Andrea Moretti, padre e figlio alla guida - anche se non formalemente - di un gruppo di imprese che vanno dall'abbigliamento al vino, questa mattina assistiti dai loro legali, rispettivamente Stefano Campanello e Niki Rappuoli,  si presenteranno di fonte al giudice per le indagini preliminari Ponticelli. Le strategie difensive, però, sono ancora tutte da valutare: probabile dunque che per il momento, in attesa di poter valutare cosa è contenuto all'interno del fascicolo, i due non parlino. 

In circa 140 pagine la stessa ordinanza del Gip Borraccia parla chiaramente di condotte considerate "al limite", ripetute per più e più volte, tanto da rendere  "impossibile individuare la parte di patrimonio familiare eventualmente “pulito“". Difficile quindi, senza le carte, incardinare una strategia difensiva. 

I capi di imputazione sono pesanti: associazione a delinquere finalizzata all’autoriciclaggio, alla frode fiscale, alle false fatturazioni e al mendacio bancario. In particolare, come ha sottolineato la Guardia di Finanza al termine delle indagini, le società venivano utilizzate come un "bancomat" dai membri della famiglia. In particolare dai due arrestati. Un totale di circa 6 milioni. Soldi utilizzati anche per finanziare uno stile di vita elevatissimo: jet privato, yacht, auto di lusso, ville. 

Gli interrogatori di garanzia inizieranno alle 9 presso il tribunale di Arezzo. Prima toccherà ad Antonio, alle 9, poi sarà la volta di Andrea 11,30. Domani, venerdì e sabato saranno sentiti gli altri arrestati. 

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