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Cronaca

"Insulti e calci alla stazione", ascoltati dagli inquirenti 4 controllori. Continuano le verifiche della Questura

Il post continua ad essere condiviso e commentato. Intanto le indagini interne di Tiemme e quelle degli inquirenti proseguono. E' una storia che fa discutere quella raccontata da Francesca, una ragazza della Valtibrina che sul proprio profilo...

Il post continua ad essere condiviso e commentato. Intanto le indagini interne di Tiemme e quelle degli inquirenti proseguono. E' una storia che fa discutere quella raccontata da Francesca, una ragazza della Valtibrina che sul proprio profilo Facebook ha denunciato violenze verbali e fisiche da parte di controllori dell'autobus e forze dell'ordine su due ragazzi di colore in seguito ad una incomprensione su un biglietto dell'autobus. L'episodio sarebbe avvenuto sabato mattina alla stazione degli autobus di Arezzo.

La vicenda ha ancora molte ombre da chiarire e gli inquirenti stanno valutando quanto avvenuto. Ma cosa è accaduto all'inizio? Secondo quanto filtra da Tiemme - che avrebbe dato il via ad una indagine interna - il giovane senegalese era a bordo di un autobus di linea che percorre una tratta extra urbana quando, a Pieve al Toppo, è incappato nel controllo. Pare che Paul, questo il nome del ragazzo, avesse un biglietto pluritimbrato e quindi sarebbe stato sanzionabile. Il regolamento di Tiemme però prevede che per elevare una multa il controllore debba riportare gli estremi del documento di identità dell'utente. Alla richiesta del controllore il giovane avrebbe negato il consenso. A questo punto il controllore avrebbe chiesto l'intervento della polizia per la verifica dei documenti una volta arrivati a destinazione.

Una versione che gli inquierenti potrebbero verificare visionando le immagini delle telecamere installate a bordo dell'autobus, come in tutti gli autobus dell'azienda.

L'autobus si sarebbe quindi fermato a fine corsa al terminal, alla stazione dei pullman, poco lontana da piazza della Repubblica. Qui, sempre secondo indiscrezioni che arrivano dall'interno dell'azienda, ci sarebbero stati 4 controllori, gli agenti della polizia e poi sarebbero sopraggiunti anche degli agenti della Polfer.

A questo punto, se siano volate parole forti e botte, come racconta di aver visto e brevemente filmato la giovane, è la stessa Questura a volerlo verificare. I quattro controllori sono stati sentiti questa mattina. Ma non hanno intenzione di parlarne con la stampa fin quando gli accertamenti si saranno conclusi. Non sarebbero inoltre state ancora presentate querele, ma novità potrebbero arrivare nelle prossime ore.

Intanto il post di Francesca continua ad essere letto e a far scalpore. La sua versione è ben diversa e racconta così l'arrivo del pullman e l'avvicinarsi delle forze dell'ordine.

Tutti quanti stavano bloccando un giovane ragazzo alla discesa dell’autobus per presunta violazione e trasgressione delle regole, per possesso di un titolo di viaggio non valido. Dopo un controllo effettuato iniziavano urla e violenza contro il ragazzo che provava a difendersi verbalmente in inglese. L’impossibilità di comunicazione sia in in lingua italiana che inglese da parte del personale addetto al controllo in veste di pubblico ufficiale, carabinieri e polizia, costringeva il ragazzo a chiedere aiuto. Mi accingevo ad aiutarlo. Versava in uno stato di smarrimento e shock tra le grida che lo accerchiavano: “negro di m…, impara l’italiano, sudicio, fai schifo, sei un cane…”. Constato che aveva un titolo idoneo al viaggio che aveva effettuato, che la sua condotta risultava regolare e che era stato sequestrato dal controllore presente nel bus fino all’autostazione di Arezzo, dove veniva portato e bloccato per esibizione dei propri documenti e generalità. La situazione si è protratta per 45 minuti, dopo la quale hanno lasciato andare il giovane ragazzo di nome Paul. Paul in lacrime mi dice di essere senegalese, di non avere più una famiglia e che stava viaggiando per andare al lavoro quando un tipo dal comportamento molto arrogante gli chiedeva nell’autobus di esibire il biglietto e, non contento, di fare lo stesso con i suoi documenti. Paul ha continuato a raccontarmi, dicendomi di essere stato bloccato dallo stesso controllore e di essere stato portato ad Arezzo per essere identificato. Il resto l’ho già raccontato. Dopo questo episodio, vedo chiedere ad un altro ragazzo da altri due controllori, alla stessa fermata dell’autobus, l’esibizione dei propri documenti. Vedo il ragazzo rifiutarsi e un attimo dopo il ragazzo a terra preso a calci coperto dalle urla: “negro di m…, dovete stare a casa…”.

Da sabato è stato condiviso oltre 400 volte e ha raccolto circa 1200 like. Inizialmente molti hanno insinuato che si trattasse di un "troll": in realtà la giovane esiste e afferma che tutti i fatti da lei riportati sono reali.

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