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Cronaca

Indagati i commissari di Banca Etruria per la cessione di 300 milioni di crediti prima del Salvabanche

L'operazione pochi giorni prima dell'azzeramento del 22 novembre 2015. Sora e Pironti iscritti nel registro degli indagati

Avevano venduto le sofferenze di Banca Etruria al 17% del loro valore a ridosso della risoluzione dell'istituto di credito. Adesso i due commissari Antonio Pironti e Riccardo Sora sono indagati dalla procura di Arezzo con l'accusa di abuso di ufficio. Nel mirino c'è la cessione di oltre 300 milioni di crediti deteriorati di via Calamandrei.

I due ex commissari mandati da Bankitalia per prendere le redini dell'istituto, conclusero l'operazione prima del celebre 22 novembre, quando fu approvato il decreto Salva-banche che azzerò azionisti e obbligazionisti subordinati della Bpel. La cessione fu portata a termine il 17 novembre e fu considerata come necessaria per alleggerire la zavorra degli Npl (Non performing loan, ovvero i crediti "cattivi") in pancia all'Etruria.

La notizia dell'inchiesta è filtrata oggi attraverso la Stampa anche se l'iscrizione nel registro degli indagati di Antonio Pironti e Riccardo Sora risale ad alcuni mesi fa. Oltre all'ipotesi di abuso d'ufficio, la Procura di Arezzo valuta anche altri profili penali. In sostanza il procuratore Roberto Rossi ipotizza che i 302 milioni - ceduti al Credito Fondiario al 17% del loro valore - siano stati sottostimati.

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