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Cronaca

Incubo polpette avvelenate: 4 salsicce trovate a Caprese Michelangelo grazie ai cani del nucleo antiveleno

E' ancora incubo polpette avvelenate. Negli ultimi mesi sono stati numerosi i casi segnalati in tutta la provincia. E proprio in questi giorni è scattata un'operazione dei Carabinieri Forestali che dal 2016 stanno portando avanti il progetto Life...

E' ancora incubo polpette avvelenate. Negli ultimi mesi sono stati numerosi i casi segnalati in tutta la provincia. E proprio in questi giorni è scattata un'operazione dei Carabinieri Forestali che dal 2016 stanno portando avanti il progetto Life Pluto, con il cofinanziamento della Commissione Europea.

In provincia di Arezzo opera il Nucleo Cinofilo Antiveleno (NCA) del Reparto Carabinieri Parco Nazionale Foreste Casentinesi, di stanza presso la Stazione Carabinieri Parco de La Verna – Vallesanta, che ha compiuto già numerosi interventi sia nel territorio del Parco che in altre aree di Toscana ed Emilia Romagna.

"Il numero dei casi in cui sono stati rinvenuti bocconi avvelenati o carcasse di animali morti per avvelenamento purtroppo continua a salire - spiegano in una nota i Carabinieri Forestali -, a testimonianza del fatto che l'uso illegale del veleno è una pratica frequente sia in ambito urbano che in aree di pascolo, legata alla ricerca dei tartufi, all’attività venatoria e all’abbattimento dei lupi.

Negli ultimi tempi l’attenzione del NCA dei Carabinieri Forestali si è concentrata su una zona del Comune di Caprese Michelangelo destinata al pascolo ovino, dove già nel mese di febbraio si era già verificato l'avvelenamento di due lupi".

Proprio in questa area, dall’inizio di novembre sono stati trovati, vittime del veleno, tre cani da pastore. Il Nucleo Cinofilo Antiveleno, in collaborazione con la Stazione Carabinieri forestale di Pieve Santo Stefano, ha quindi effettuato alcune ispezioni e grazie al fiuto dei cani Puma (un maschio di labrador) e Titán (una femmina di Pastore belga Malinois) e alla perizia del conduttore sono state individuate e recuperate quattro salsicce avvelenate e una quarta carcassa di cane.

L’intervento del Nca ha quindi evitato che altri animali si cibassero della carne o della carcassa avvelenate.

Con quale finalità e da chi siano stati sparsi i micidiali bocconi saranno le indagini, che sono ancora in corso, a cercare di stabilirlo.

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