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Cronaca

Incidenti sul lavoro, due morti e altri dieci infortuni in meno di 4 mesi: "E' emergenza"

Nei due casi mortali sono state aperte inchieste per omicidio colposo e i titolari delle due aziende sono stati indagati nel primo caso dalla procura di Arezzo e nel secondo da quella di Perugia

Dodici incidenti sul lavoro in meno di quattro mesi. Due dei quali, mortali. E' il drammatico bilancio di questo 2022, in cui la ripartenza dopo lo stop imposto dalla pandemia si sta caratterizzando per una serie di sinistri che sembra non avere fine. Dati che portano Arezzo, al pari di Firenze, ad essere la città con la maggiore incidenza di infortuni. Quanto basta per destare preoccupazione in interi settori in cui ormai si parla di un vera e propria emergenza sicurezza.

"I dati dell'Inail parlano chiaro - spiega Silvia Russo, segretaria provinciale della Cisl - negli ultimi mesi gli incidenti sono aumentati: non solo quelli lievi ma anche quelli gravi o addirittura mortali". 

Sono stati infatti ben due i morti: uno lo scorso 25 gennaio, giorno in cui perse la vita in una tramoggia per gli inerti Francesco Brenda, l'altro la scorsa settimana, quando Enzo Boriosi, 65enne di Sansepolcro, è morto schiacciato da lastre di vetro in un'azienda di San Giustino Umbro.

In entrambi i casi sono state aperte inchieste per omicidio colposo e i titolari delle rispettive aziende sono stati indagati nel primo caso dalla procura di Arezzo e nel secondo da quella di Perugia. 

L'ondata di incidenti però non si arresta. L'ultimo in ordine temporale è avvenuto ieri, a Sansepolcro. Un operaio si è ferito al volto con una motosega mentre svolgeva lavori all'interno di un acquapark. Fortunatamente l'uomo non è in pericolo di vita, anche se dovrà essere sottoposto ad un intervento al volto. 

"In linea generale - spiega Russo - il settore più colpito è quello dell'edilizia. Complice anche la repentina ripartenza e l'aumento vertiginoso delle commesse dovuto al super bonus, sono state fatte tante nuove assunzioni". Un dato questo apparentemente positivo, ma che cela delle criticità di non poco conto. "L'impressione che hanno i sindacati è che purtroppo i tempi stretti e la mole di opere da portare a termine abbiano portato le imprese a tralasciare la formazione sul fronte della sicurezza sui luoghi di lavoro. E così sono aumentati gli incidenti". 

Proprio per questo Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto alcune settimane fa un incontro con il Prefetto per riaprire i lavori avviati poco prima della pandemia. L'obiettivo era quello di siglare un protocollo "sulla salute e la sicurezza in provincia di Arezzo", per riaprire "un tavolo di lavoro al quale - spiega Alessandro Tracchi, segretario provinciale della Cgil  -  vorremmo aderisse anche il mondo della scuola, visti gli incidenti che si sono verificati anche nell'ambito dei progetti di alternanza scuola lavoro".

"L'aumento degli infortuni - spiega Tracchi - si verifica sempre nei periodi di ripresa. Purtroppo in Italia la qualità del lavoro viene misurata in termini soprattutto di produttività e di quantità: non viene presa in considerazione invece la qualità della vita del lavoratore. E anche gli investimenti sono volti soprattutto alla produttività, invece che alla sicurezza. Infine ci sono gli aspetti della formazione e dell'informazione, che dovrebbero essere costanti". 

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