Morì per un sorpasso in moto: "Tradito dalla velocità". Assolto l'uomo al volante dell'auto
A finire a processo per omicidio stradale il guidatore della Multipla che è stato assolto con formula piena
E' stato tradito dalla velocità: è stata questa, secondo il gip del tribunale di Arezzo Giulia Soldini, la causa dell'incidente che ha strappato la vita a Valerio Giorgi. (nella foto in basso) Era il 10 luglio del 2022 quando il giovane di Caprese Michelangelo, percorrendo la strada provinciale della Libbia in sella alla sua moto , ha eseguito una manovra di sorpasso nel rettilineo di Anghiari, di fronte allo stabilimento Soldini. Ma l'auto che aveva di fronte stava svoltando a sinistra e l'impatto è stato tanto inevitabile quanto fatale.
L'uomo al volante della vettura, una Multipla con a bordo altri due passeggeri, è finito a processo con l'accusa di omicidio stradale. Il suo è un nome noto alle cronache aretine: si tratta di L.F., un passato burrascoso nell'estrema destra (accusato di far parte della "cellula nera", ha scontato anche 16 anni di carcere) e un presente da tranquillo pensionato e appassionato della squadra di calcio cittadina, l'Arezzo. Oggi, assistito dall'avvocato Cinzia Giommoni, è stato assolto con formula piena "perché il fatto non costituisce reato".
Tramite la sua legale, il 70enne aveva chiesto di essere giudicato con rito abbreviato condizionato a una perizia tecnica. Gli esiti di tale perizia, eseguita dall'ingegner Francesco Cecconi, sarebbero stati determinanti. "E' emerso - spiega l'avvocato Giommoni - che il giovane stava marciando a una velocità di 97 chilometri orari. L'impatto è stato violentissimo, l'auto, benché avesse tre persone a bordo ha ruotato di 50 centimetri e purtroppo lui è stato sbalzato a oltre 35 metri di distanza".
Un incidente dagli esiti devastanti, che non ha dato scampo al giovane. Ma il guidatore dell'auto non aveva colpe.