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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta Keu, maxi sequestro di beni a un imprenditore calabrese. Aveva case e terreni anche nell'aretino

L'uomo, già arrestato lo scorso anno, opera nel settore dei rifiuti e secondo i carabinieri è vicino alla cosca crotonese Grande Aracri. Confiscato un patrimonio di circa 5 milioni. Indagini condotte da Dia, Noe e Nipaaf di Firenze

La DIA di Firenze, i carabinieri del nucleo operativo ecologico di Firenze e i carabinieri dei nuclei investigativi di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Firenze, nell'ambito di un'attività congiunta e coordinata dalla procura fiorentina, hanno sequestrato beni per oltre 5 milioni di euro a un imprenditore calabrese operante in Toscana nel settore dei rifiuti. L'uomo era stato già arrestato lo scorso aprile nell'operazione denominata "KEU", rifiuto derivante dall'attività di concia delle pelli che nonostante presentasse particolari criticità ambientali era stato riutilizzato per sottofondi stradali, terreni agricoli e opere pubbliche.

Tale attività avrebbe consentito all'imprenditore di accumulare nel corso degli anni un ingente patrimonio di origine delittuosa. Per tale ragione, sono stati sequestrati i beni con il provvedimento notificato quest'oggi, ed emesso dal tribunale di Firenze, sulla base di una proposta avanzata dall'ufficio misure di prevenzione e contrasto ai patrimoni illeciti della procura della Repubblica.

La complessa attività investigativa aveva altresì consentito di acquisire riscontri circa la vicinanza del proposto a famiglie 'ndranghetiste crotonesi riconducibili alla cosca Grande Aracri di Cutro. Tale circostanza peraltro è emersa in ulteriori recenti indagini coordinate dalla DDA fiorentina e condotte dalla sezione anticrimine del raggruppamento operativo speciale di Firenze.

Il provvedimento eseguito, dunque, va ad assicurare che il patrimonio illecitamente accumulato non venga disperso ed è frutto della strategia di contrasto dei reati improntato sull'approccio del "follow the money", ovvero inseguire l'ingiusto profitto delle attività illecite, ed è finalizzato a garantire la sottrazione dei patrimoni provento di reato, oltre ad assicurare strumenti per rimediare ai danni causati all'ambiente e ai terzi.

La DIA, il NOE e il NIPAAF di Firenze, in particolare, hanno proceduto anche con accertamenti patrimoniali sul conto dell'imprenditore, scaturiti dal sospetto dei suoi legami con la 'ndrangheta, mediante l'analisi dei beni personali, delle società e dei conti bancari a lui riconducibili. II patrimonio sequestrato comprende numerosi terreni e abitazioni ubicati in Toscana, nelle province di Arezzo e Pisa, e in Calabria, nel crotonese, oltre a conti correnti, società e automezzi facenti capo all'indagato e al suo nucleo familiare. Dopo il sequestro seguirà la fase del giudizio e il tribunale dovrà decidere se disporre o meno la definitiva confisca dei beni sequestrati.

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