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Cronaca Terranuova Bracciolini

Corre nell'Aretino la nuova "strada dei veleni": cromo e arsenico nel terreno della Sp7

Ecco quanto emerge dalle analisi svolte da un perito della Dda in seguito all'inchiesta keu

Cromo, arsenico, selenio e boro:  sono questi gli inquinanti trovati in alte concentrazioni nel terreno della strada provinciale 7, a Terranuova Bracciolini. Molto probabilmente provengono dall'impianto di Bucine confiscato la scorsa settimana nell'ambito dell'inchiesta keu. E' quanto emerge dall'esame condotto dal perito della Dda, Giovanni Balestri, sui campioni di terreno prelevati nelle aree circostanti. 

I risultati delle analisi, come ha riportato in un servizio di Tgr Rai 3, riguardano il materiale di riporto utilizzato lungo l'arteria. Proprio come per la Srt 429, quelle terre provenivano dall'impianto di Francesco Lerose, imprenditore considerato vicino alla cosca Gallace.  

Quel tratto di strada che passa nel comune di Terranuova Bracciolini, chiamato già la "strada dei veleni", corre su un letto di materiale di riporto in cui - stando a quanto sostenuto dal perito - c'è una concentrazione di inquinanti dieci volte superiore al limite previsto dalla legge. Si tratta di sostanze, ha chiarito Balestri, che non derivano solo da scarti delle concerie, ma che sono riconducibili al materiale fornito dall'impianto di Bucine.

Le indagini della Dda fanno parte di un filone di inchiesta che ha preso le mosse da una denuncia, da parte del gestore di Podere Rota. In un monitoraggio avvenuto nel giugno del 2021, infatti, i tecnici di Csai riscontrarono la presenza di cromo in un pozzo adiacente alla discarica. E così scattò l'esposto affinché venisse fatta chiarezza.

Inquinanti riconducibili al materiale di riporto fornito dall'impianto di Lerose nei mesi scorsi sono stati ritrovati anche in una cantiere, sempre in Valdarno. Per la precisione a Bucine, nell’urbanizzazione di un’area dove sono in costruzione villette.

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