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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Capolona

Disastroso incendio alla Valentino: nessuna azione criminale, è stato un incidente

E' l'esito dell'indagine portata avanti dai vigili del fuoco di Arezzo, consegnato al sostituto procuratore Marco Dioni. Il fuoco scaturito da polvere di lavorazione infiammabile. Adesso resta da attribuire eventuali responsabilità penali dell'accaduto

Non c'è la mafia, né altra associazione criminale dietro al devastante incendio che nella notte tra il 1° e il 2 aprile scorsi ha inghiottito lo stabilimento di Valentino Shoes Lab a Levane, nel territorio comunale di Bucine. Il rogo, secondo la ricostruzione fatta dall'ufficio di Polizia giudiziaria dei vigili del fuoco di Arezzo, sarebbe da attribuire a un incidente, forse causato da una grave negligenza.

Le differenze con il rogo alla Lem

Quello di via Leo Valiani è stato il primo di due spaventosi eventi che hanno colpito stabilimenti produttivi della zona: a distanza di una settimana, infatti, è bruciato anche il capannone della galvanica Lem. Ma in questa seconda circostanza (seguita dalla pm Angela Masiello), invece, tutti gli indizi sinora raccolti fanno presumere che la natura dell'incendio sia dolosa: è infatti probabile che qualcuno si sia introdotto all'interno dell'azienda chiusa, frantumando una porta secondaria e innescando le fiamme. Nei giorni scorsi, complice anche la contemporana inchiesta sulla 'Ndrangheta in Toscana, le preoccupazioni per le infiltrazioni mafiose nel tessuto produttivo del Valdarno si sono moltiplicate.

Cosa è successo da Valentino?

Gli accertamenti sono scattati all'alba del 2 aprile, una volta domate le gigantesche fiamme che avevano avvolto e fatto collassare la struttura del calzaturificio. Ma da dove è stato originato l'incendio? Pochi dubbi secondo i vigili: si è sviluppato da polveri infiammabili. Scarti di lavorazione che, forse, avrebbero dovuto essere gestiti diversamente. La Procura aretina cercherà adesso di far ulteriore luce sull'accaduto, anzitutto attribuendo eventuali responsabilità nelle possibili negligenze che hanno causato rogo e crollo. Le ore decisive vanno dalle 20 del 1° aprile, quando la fabbrica è stata chiusa, a mezzanotte, quando l'allarme antincendio è scattato.

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