Incendio di Pieve a Socana, uomini dell’Unione al lavoro per la bonifica

Si è concluso solo poche ore prima dell’alba di sabato 19 agosto l’intervento del servizio antincendio dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino iniziato venerdì pomeriggio nei pressi di Pieve a Socana, dove in un paio d’ore è andata in fumo un’area approssimativa ci una decina di ettari, prevalentemente vegetazione, sterpaglie e bosco, per quello che è l’incendio più vasto sviluppatosi in Casentino in questa torrida estate.

Come conferma il responsabile del servizio Carlo Toni, intervenuto sul posto con le squadre di operai, “Intorno alle tre della notte scorsa sono rientrati i nostri operatori, in tutto dodici persone formate e specializzate più cinque mezzi, coordinati dal direttore delle operazioni di spegnimento Fabio Ciabatti. L’incendio era stato domato già nel tardo pomeriggio e poi sono state svolte le consuete operazioni di bonifica, per evitare il rischio che il fuoco potesse ripartire”. Toni conferma che è stata “Fondamentale la sinergia e la collaborazione fra tutte le forze in campo, dai Vigili del Fuoco agli elicotteri, dalle forze dell’ordine che hanno pensato al traffico fino ai volontari, questi ultimi intervenuti con sei operatori e due mezzi”.

In termini tecnici si è trattato di uno dei cosiddetti incendi di interfaccia, “Che si verificano cioè in prossimità di abitazioni e dunque presso annessi o resede, dove non si sa mai di preciso cosa ci sia all’interno”. Toni conferma anche che “L’incendio non era continuativo, e che in un tratto di circa un chilometro e mezzo di strada si sono potuti riscontrare diversi inneschi”. Le indagini chiariranno quello che è successo ma è facile ipotizzare che dietro al rogo ci sia anche questa volta la mano dell’uomo.