Incendio ex Tab, origine forse dolosa: impossibile il corto circuito, il rame degli impianti era stato rubato

Dopo la paura le indagini. Quelle che con le quali le forze dell'ordine stanno cercando di fare chiarezza sul rogo che ha divorato lo stabilimento ex Tab che si trova in località Farniole a Foiano.

Per spegnerlo i vigili del fuoco (sono giunte squadre da Arezzo, Cortona, Bibbiena, Siena e Perugia) hanno lavorato 24 ore consecutive, mentre una densa nube di fumo nero ha soffocato quello spicchio di Valdichiana. La paura per la salute è stata tanta: le scuole ieri sono rimaste chiuse, Asl e Comune di Foiano si sono raccomandati di non uscire e di chiudere le finestre. Ma ancora pare essere un mistero l'origine del terribile incendio. Quello che fin dai primi momenti è stato escluso è il corto circuito: da un anno la struttura non aveva più corrente elettrica e le componenti in rame degli impianti erano state saccheggiate in più occasioni. Non solo, secondo una prima ricostruzione, pare che le fiamme siano divampate all'esterno - dal lato degli uffici dove si trovava una catasta di materiale - e poi abbiano interessato il resto della struttura. Eppure nel pomeriggio tutto sembrava a posto: è quanto avrebbero affermato alcune persone che si erano recate nello stabilimento perché interessate ad acquistare dei materiale dalla procedura di fallimento.

L'origine dolosa non è dunque da escludere, anzi, alcuni indizi farebbero pensare che ci potrebbe essere una mano dietro a questo disastro.

Intanto sei famiglie, circa venti persone, hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni e l'aria nella zona continua ad essere difficile da respirare. Il lavoro di bonifica dall'amianto è partito. Adesso dietro quello scheletro restano solo interrogativi e paura.