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Cronaca

Impresa di pulizia nel mirino della procura di Milano: guai anche ad Arezzo. Cgil: "Posti di lavoro a rischio"

Secondo il sindacato sono 12 le persone che operano nella società che ha in appalto le pulizie in un hotel della città

Un’inchiesta giudiziaria a Milano, con ipotesi di reato quali evasione fiscale e contributiva, un gruppo industriale nel Veneto, un subappalto ad Arezzo e una dozzina di addetti aretini che rischiano il posto di lavoro. "O meglio - afferma la Cgil - l’hanno già perduto. Perché dovranno dimettersi con la vaga promessa di essere riassunti". Sono questi i riflessi aretini di una vicenda giudiziaria che ha come protagonista il gruppo veneto Cegalin, che nel giugno scorso portò anche a due arresti eccellenti con l'accusa di riciclaggio di circa 10 milioni di euro all'estero.
“E’ una storia esemplare di come funzionano gli appalti nel settore alberghiero in Italia – commenta Lorenza Vaselli, dirigente della Filcams Cgil di Arezzo. Il gruppo veneto Cegalin che si occupa di servizi di pulizie e facchinaggio negli alberghi a 4 e 5 stelle, è sotto inchiesta da parte del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf e della Procura di Milano. I suo problemi giudiziari non ci interesserebbero se non perché stanno provocando una serie di reazioni a catena giunte fino ad Arezzo. La Cegalin, con un complesso sistema di appalti e subappalti impiega in tutta Italia oltre 500 dipendenti, ed è al vertice di una piramide composta da altre numerose aziende fra cui la società Partner srl con i suoi dipendenti che lavorano in un hotel di Arezzo. I problemi di questa filiera nazionale si stanno di fatto scaricando su tutti gli oltre 500 addetti ai quali è stato chiesto di dimettersi con la vaga promessa di essere riassunti da un’altra azienda del gruppo che continuerà a gestire gli appalti”.

Cambiare datore di lavoro, in questo ambiente, secondo il sindacato "non è l’eccezione ma la norma. Avviene regolarmente con intervalli massimi di 2 anni – ricorda Lorenza Vaselli. Le promesse non sono certezze, è fondamentale mantenere  l’occupazione ma ciò non può avvenire svendendo i diritti. Intanto c’è da riscuotere il Tfr e cioè la liquidazione e poi, ogni volta, si riparte daccapo, da zero: inquadramento professionale, anzianità, diritti contrattuali, tutele”.

I dipendenti del gruppo insieme alla Filcams Cgil di Arezzo hanno proclamato lo stato di agitazione chiedendo garanzie sul pregresso e certezze sul futuro. "Inoltre – conclude Vaselli – sarebbe opportuno che tutti gli alberghi che ricorrono all’appalto per i servizi di pulizia, valutassero bene la reale qualità dei soggetti che gestiranno il servizio. Purtroppo l’esperienza insegna che il massimo ribasso è soprattutto un fattore di rischio, per i dipendenti e anche per i committenti".

In definitiva, anche per il tramite dell'Associazione degli albergatori di Arezzo, la Filcams Cgil ha chiesto alla proprietà dell'hotel di recedere dal contratto di appalto con ogni società del gruppo Cegalin ed individuare un nuovo soggetto appaltatore che rispetti i diritti delle lavoratrici e l'accordo sindacale sottoscritto nel 2018.

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