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Cronaca

Chiuso e sequestrato impianto di raccolta e recupero rifiuti edili

Il titolare dell'impresa e un tecnico sono stati denunciati per vari reati di falso

Un impianto destinato alla raccolta e al recupero rifiuti edili e una unità locale di una azienda aretina specializzata in lavori edili e stradali sono stati posti sotto sequestro penale dai Carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Arezzo.
Stando a quanto emerso dalle indagini, nell’impianto si stavano realizzando delle "modifiche sostanziali": erano in corso d'opera nuove asfaltature "in assenza dei necessari titoli edilizi ed ambientali - spiega in una nota la Procura di Arezzo - mentre l’Unità locale oltre a risultare sprovvista dell’autorizzazione alle emissioni diffuse in atmosfera, del piano di gestione delle acque meteoriche contaminate e della valutazione previsionale dell’impatto acustico, disperdeva in modo diffuso e incontrollato reflui sul suolo".

Il titolare dell'impresa e un professionista incaricato della predisposizione del titolo edilizio sono stati denunciati per vari reati di falso. "In particolare - spiegano gli inquirenti - il tecnico in questione aveva asseverato una nuova unità locale da adibire a servizio della ditta individuale ma anche dell’impianto di gestione dei rifiuti con una semplice Cila bypassando, mediante attestazioni false, la normativa posta a tutela dell’ambiente".

Impianto sequestrato dalla procura

Secondo la Procura,  ciò che apparentemente era stato descritto come un deposito merci o spazio espositivo sarebbe invece risultato "un ampliamento illecito a beneficio della società e della ditta individuale in questione". Nell’area in oggetto sono stati trovati materiali inerti con certificazioni non corrispondente all’effettivo luogo di origine.

"L’impianto nel periodo in sequestro è stato oggetto di opere e lavori sotto il controllo della Procura di Arezzo e del Dipartimento Arpat di Arezzo attraverso i quali è stato ricondotto a liceità, mentre l’Unità locale è al momento interrotta e sulla stessa dovranno essere svolti accertamenti tecnici finalizzati a determinare l’impatto sulle matrici ambientali determinato dalla mancata raccolta e gestione delle acque meteoriche contaminate e a riscontrare l’effettiva origine degli inerti ivi stoccati".

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