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Il discorso di Renzi: Etruria, attacco alla Lega e migranti. Chi c'era del Pd. Fuori: il doppio cordone e le proteste

E' arrivato intorno alle 21,15, da via Leone Leoni, sgombera dal pomeriggio. Ad attenderlo una cinquantina di manifestanti, relegati fuori dalla zona cuscinetto che, oltre a via Leoni, comprendeva anche un ampio cerchio attorno all'ingresso della...

E' arrivato intorno alle 21,15, da via Leone Leoni, sgombera dal pomeriggio. Ad attenderlo una cinquantina di manifestanti, relegati fuori dalla zona cuscinetto che, oltre a via Leoni, comprendeva anche un ampio cerchio attorno all'ingresso della Casa dell'Energia.

Poi Matteo Renzi è entrato e ha parlato per circa un'ora e mezzo, dinanzi a quasi 300 persone, ammettendo l'errore sul salvataggio delle quattro banche tra cui Etruria: "Tra il 2012 e il 2013 si è scelto di cambiare le regole europee, si è imposto lo strumento del bail in, io penso che sia stato un errore. E quando si è deciso di partire, noi abbiamo fatto anche degli errori, noi abbiamo dato troppo spazio a Banca d’Italia, ma ci siamo posti un obiettivo, di salvare i correntisti, di salvare i dipendenti per quanto possibile e dare uno strumento agli obbligazionisti per recuperare almeno parzialmente i loro soldi".









Renzi ha spaziato tra gli argomenti del suo ultimo libro, Avanti. Ha rivendicato la bontà del proprio operato da presidente del Consiglio e ha affrontato temi quali i migranti: "chi è che condivide la frase 'aiutiamoli davvero a casa loro'?", ha chiesto, riprendendo un passaggio del volume che dà una svolta alle politiche sull'immigrazione del Pd. Ha attaccato la Lega: "Mi tira in ballo un continuazione per la vicenda Etruria: restituiscano loro 48 milioni", riferendosi alla maxi confisca di beni a seguito della condanna di Umberto Bossi.




IL DISCORSO INTEGRALE







Presenti in prima fila i parlamentari Marco Donati e Donella Mattesini, Giuseppe Fanfani, presidente della prima commissione del Csm, il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani e la vice Lucia De Robertis, il segretario regionale del Pd Dario Parrini, quello comunale di Arezzo Alessandro Caneschi, il consigliere comunale di Arezzo Matteo Bracciali, i sindaci di Foiano Francesco Sonnati, di Cortona Francesca Basanieri, di Pergine Simona Neri, l'assessore comunale di Cortona Albano Ricci, l'ex assessore aretino Stefania Magi, l'ex consigliere regionale Enzo Brogi.

Fuori, a tenere a debita distanza i manifestanti (armati di trombette, fischietti e campanelle), c'era un doppio cordone di forze dell'ordine. Qualcuno tra i manifestanti che ha provato ad entrare è stato accompagnato all'uscita. Una signora, una degli azzerati che era riuscita ad entrare, è intervenuta interrompendo Renzi: "avete sacrificato centinaia di famiglie!". Il segretario del Pd è riuscito a riprendere il discorso e successivamente la donna è stata portata fuori.

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