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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Helenia, depositata una memoria in attesa del processo d'appello. Un nuovo evento di beneficenza

Il legale nell'atto protocollato ieri mattina sostiene che la tragedia non si sarebbe verificata "perché l'imputato era affetto dalla sindrome delle apnee ostruttive del sonno ma perché era sotto l'effetto del sonnifero Delorazepam"

Una nuova memoria depositata in tribunale: questa volta presso la corte d'appello di Firenze. Così i familiari di Helenia Rapini, la 29enne che perse la vita in un incidente stradale nel novembre del 2019, continuano a chiedere giustizia. Il legale del padre e del fratello, Francesco Valli, ha ripercorso nel documento indirizzato alla corte fiorentina quanto emerso nelle perizie di parte eseguite durante il procedimento di primo grado. Un processo che vide l'assoluzione con formula piena dell'uomo al volante della vettura che travolse l'auto di Helenia,  "perché il fatto non costituisce reato". 

Il legale nell'atto protocollato ieri mattina, facendo riferimento a quanto scritto dal professor Tommaso Luciano Todisco dell'Università di Perugia, sostiene che la tragedia non si sarebbe verificata "perché l'imputato era affetto dalla sindrome delle apnee ostruttive del sonno ma perché aveva era sotto l'effetto del sonnifero Delorazepam". Per la precisione il consulente parla di una "presenza in concentrazione terapeutica del sonnifero" e nella sua relazione rileva "le reazioni avverse alle benzodiazepine (sonnolenza, sopore, confusione e atassia, amnesia ed altri disturbi della memoria), alla cui famiglia appartiene il farmaco Delorazepam, spesso si sovrappongono con gli effetti terapeutici e che “l’effetto negativo sulla performance psicomotoria comporta un maggior rischio di incidenti stradali e va tenuto in considerazione nei soggetti che svolgono attività professionali richiedenti attenzione e prontezza di riflessi”.

Il processo in primo grado

E' una vicenda straziante quella di Helenia. La giovane dipendente dell'Enpa morì mentre stava andando al lavoro. Era il primo pomeriggio del 6 novembre 2019 quando sulla sua Athos percorreva la strada di Ristradelle in direzione  Arezzoe all'improvviso un suv, che veniva in direzione contraria, guidato da un 49enne aretino, invase la sua carreggiata e la travolse. Helenia morì sul colpo: troppo gravi i traumi riportati. 

In udienza preliminare la difesa del 49enne, rappresentata dagli avvocati David Scarabicchi e Giulia Brogi, ha sostenuto che l'uomo sia affetto da una patologia - la sindrome delle apnee ostruttive del sonno, conosciuta come Osas - che avrebbe causato il fatale colpo di sonno. La sua condizione era stata attestata una perizia di parte dal professor Pasquale Macrì, e  con una relazione del perito scelto dal tribunale stesso, Pier Guido Ciabatti. Ipotesi che è stata accolta dal gup. Opposta la tesi dei familiari. 

La decisione del giudice è arrivata lo scorso 11 gennaio: il 49enne è stato "Assolto perché il fatto non costituisce reato", in pratica secondo il giudice non ci sarebbe stato dolo nell'azione dell'uomo.

Nel ricordo di Helenia

Oltre alle battaglie legali, i familiari si sono impegnati anche nel mantenere vivo il ricordo della ragazza. Dopo un evento di beneficenza che si è tenuto la scorsa estate, il fratello di Helemia Gianni Rapini ha organizzato per il prossimo 18 dicembre l'evento "Music for Helenia winter edition" presso il Circolo Be One's di Arezzo. Un evento di musica no stop don djset e apericena su prenotazione, il cui ricavato sarà donato in beneficenza all'associazione animalista Scudo di Pan di Arezzo. 

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