Ancora un citazione in giudizio per la diocesi aretina da parte della famiglia di Guerrina Piscaglia. Dopo la richiesta di risarcimento danni avanzata dalle sorelle e delle nipoti della donna sparita da Cà Raffaello, secondo la giustizia italiana uccisa da padre Gratien Alabi (condannato a 25 anni), è arrivata anche quella del marito e del figlio.

Entrambe le citazioni sono state presentate al tribunale civile di Arezzo, come riporta oggi il Corriere di Arezzo. Secondo i familiari ci sarebbe una responsabilità indiretta della chiesa su quando accadde a Ca' Raffaello il 1 maggio del 2014, quando la donna scomparve.

"Fu la Diocesi di Arezzo ad inviare i padri premostratensi nella parrocchia", ha dichiarato l'avvocato Nicola Detti, che assiste Mirco Alessandrini, marito di Guerrina, e il figlio Lorenzo, all'agenzia AdnKronos. "E la Diocesi mesi prima dell’omicidio aveva ricevuto segnalazioni da persone della parrocchia su comportamenti non consoni del sacerdote, in relazione all’uso di alcol e per la relazione sentimentale con Guerrina Piscaglia".

Per il legale ci sarebbero gli estremi per chiamare in causa la Chiesa per il risarcimento del danno causato al figlio di Guerrina, che ha perso la mamma, e dal marito Mirco.