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Guerrina, Diocesi non sarà responsabile in solido: la Corte d'Assise rigetta l'istanza delle parti civili

Tante pause, fotografi e cameraman pronti dietro alle porte e avvocati che scaldano i motori in attesa delle prime vere schermaglie. E' una lunga udienza quella che si sta celebrando oggi alla Vela, la  seconda del procedimento giudiziario che...

Tante pause, fotografi e cameraman pronti dietro alle porte e avvocati che scaldano i motori in attesa delle prime vere schermaglie. E' una lunga udienza quella che si sta celebrando oggi alla Vela, la seconda del procedimento giudiziario che vede come unico imputato padre Gratien Alabi. Il religioso congolese è accusato di omicidio volontario e distruzione di cadavere di Guerrina Piscaglia, la casalinga di Ca’ Raffaello scomparsa nel nulla il 1 maggio del 2014.

Una udienza tecnica che ha riservato anche un piccolo colpo di scena. Nicola Detti legale che rappresenta Mirko Alessandrini e il figlio Lorenzo, entrambi costituitisi parte civile, ha chiesto di citare come responsabile in solido la Diocesi di Arezzo."Si tratta di un soggetto terzo che non ha commesso reato ma che può risarcire il danno - ha sostenuto Detti : in questo caso, come sarà nella mia istanza, cito il codice civile, l'articolo 2049. L'imputato ha svolto un'attività che ha agevolato il reato. Chiedo che all'interno di questo processo ci sia un ente ecclesiastico. Se io vado in Chiesa non mi affido al singolo prete, ma all'istituzione che rappresenta". Le parti civili,ovvero gli zii di Guerrina e le sorelle, l'associazione Penelope Italia, si sono associate.

Poi, dopo una pausa, il pm Marco Dioni e i legali di padre Graziano si sono espressi con un parere contrario. "In questo caso - ha sostenuto Dioni - non intravedo la relazione occasionale tra l’aver esercitato un culto e poi aver commesso un omicidio”.

Quindi la corte si è ritirata in camera di consiglio e dopo circa mezz'ora è tornata in aula rigettando la richiesta in quanto "Non esiste un rapporto di relazione occasionale".

Nel pomeriggio l'udienza proseguirà: la corte dovrebbe esprimersi sulla presenza delle telecamere in aula. Padre Graziano fin dall'inizio sarebbe stato favorevole. Contrari i pareri delle parti e del magistrato: l'elemento mediatico potrebbe influenzare i testi.

Sempre nel pomeriggio saranno presentate eventuali eccezioni e poi ammessi testi e prove. Quindi verrà stilato il calendario del procedimento. Un calendario che si preannuncia fitto di appuntamenti: l'intenzione infatti è quella di arrivare a sentenza entro la fine del 2016.

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