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Cronaca Terranuova Bracciolini

"Frode fiscale da 8 milioni e mezzo con uno schema di società fittizie", scatta il sequestro degli immobili

La Guardia di Finanza di San Giovanni ha eseguito accertamenti nei confronti di 10 società, con sede in varie province toscane e nel Lazio, e dei relativi amministratori di fatto

Sono accusati di frode fiscale per milioni di euro. Cinque persone e un gruppo di società sono finite nel mirino dei Finanzieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno che, con il supporto di altri reparti di Palermo, Siena e Lucca, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, per un importo di circa 8,5 milioni di euro. Secondo le Fiamme gialle, i protagonisti della vicenda  - tutti attivi nel settore del commercio dell'abbigliamento - avrebbero ordito uno "schema societario, ideato per realizzare una frode fiscale milionaria".

Il provvedimento di sequestro è stato emesso dall’Ufficio del Gip del Tribunale di Arezzo, su richiesta della Procura, che ha coordinato i finanzieri valdarnesi in una vasta operazione di polizia giudiziaria. Le indagini sono partite nel 2019, partendo dall’esame dei flussi finanziari e dei rapporti commerciali intercorsi tra una società austriaca ed una con sede a Terranuova Bracciolini.

"Conclusa una prima fase investigativa, nel novembre del 2020 il principale indagato è stato tratto in arresto per vari reati fiscali, tra i quali l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, per un ammontare di oltre 14 milioni di euro, che hanno prodotto, in capo alle aziende beneficiarie della frode, un significativo “risparmio” dell’imposta, conseguito con la contabilizzazione di costi fittizi, con la detrazione indebita di Iva, nonché attraverso la “compensazioni di partite” tra debiti e crediti fiscali inesistenti". 

Le indagini hanno confermato il ruolo di alcune società quali mere "cartiere", con rilevanti volumi di fatturato. In pratica erano "scatole vuote", sprovviste di uffici, contabilità, utenze intestate e personale dipendente ed erano amministrate da prestanome, che in vari casi avevano rapporti di parentela con gli organizzatori della frode fiscale.

"Al termine delle attività - spiega la Guardia di Finanza -, sono stati eseguiti interventi ispettivi nei confronti di 10 società, con sede in varie province toscane e nel Lazio, e dei relativi amministratori di fatto, ed è stata quindi ricostruita l'entità delle imposte effettivamente sottratte all’Erario". Secondo gli inquirenti sarebbero stati sottratti ben 8 milioni e mezzo di euro, "in misura pari al profitto generato dai reati commessi, ossia all’ammontare delle imposte evase, per Iva , imposte sul reddito di società e persone fisiche".
Proprio l’ingente evasione fiscale ha indotto il gip ad emettere un provvedimento di sequestro, per salvaguardare la garanzia del credito erariale.

"Con il sequestro - spiegano le Fiamme gialle - sono stati così “vincolati” denaro depositato su conti correnti, beni mobili ed immobili dislocati tra Palermo, Lucca, Siena ed il Valdarno. Le investigazioni condotte testimoniano la particolare attenzione che il Corpo riserva all’azione di contrasto agli illeciti economico-finanziari di maggiore gravità, che danneggiano  fortemente i contribuenti, che operano nel rispetto della legge, poiché danno luogo a dinamiche distorsive del mercato.
La repressione di tali fenomeni assume ancora maggior rilievo nell’attuale congiuntura economica, per effetto della crisi post-pandemica e dell’instabilità geopolitica determinata dalla crisi russo-ucraina".

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