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Gratien, condanna a 25 anni. I difensori: "Ora la Cassazione. Qualcun altro ha ucciso Guerrina"

Saranno bastate due ore e un quarto per pronunciare un'arringa esaustiva? E' il dubbio che è rimasto alla difesa di padre Graziano. L'avvocato Riziero Angeletti avrebbe voluto parlare almeno quattro ore, in pratica il doppio, per spigare nel...

Saranno bastate due ore e un quarto per pronunciare un'arringa esaustiva? E' il dubbio che è rimasto alla difesa di padre Graziano. L'avvocato Riziero Angeletti avrebbe voluto parlare almeno quattro ore, in pratica il doppio, per spigare nel dettaglio il perché della richiesta di assoluzione o di riapertura dell'istruttoria. L'udienza presso la corte d'appello di Firenze si è invece conclusa con una condanna a 25 anni di carcere: nessuno sconto o attenuante riconosciuta, semplicemente la correzione di un errore di calcolo della precedente sentenza.

"Padre Graziano - ha raccontato il legale Francesco Zacheo - si è irrigidito in aula sentendo che i suoi difensori avrebbero potuto parlare meno di quanto avrebbero voluto. Ma adesso si è tranquillizzato e ha ritrovato la sua serenità. Adesso aspetteremo 90 giorni per leggere le motivazioni e poi ricorreremo in Cassazione. Il corpo di Guerrina non è mai stato trovato: chi ci dice che è morta veramente?"

Ieri, prima della sentenza, un'altra ipotesi è stata espressa dallo stesso Padre Graziano alle telecamere della Vita in diretta: "Qualcuno potrebbe aver sequestrato Guerrina - ha detto - e poi vista l'attenzione sulla vicenda potrebbe aver deciso di ucciderla perché altrimenti una volta liberata avrebbe potuto raccontare tutto". Ma chi sarebbe questo qualcuno? I riferimenti paiono non andare troppo lontano da Ca'Raffaello.

L'ipotesi espressa dal religioso potrebbe essere sostenuta anche di fronte alla Cassazione, nell'ultimo grado di appello. Il ricorso dovrà essere presentato entro 45 giorni da quando verranno depositate le motivazioni: entro cioè i primi di maggio 2018, quando ricorreranno i 4 anni dalla scomparsa della donna.

Nel frattempo padre Graziano resterà nel convento del suo ordine religioso, i premostratensi, a Roma. Sorvegliato con il braccialetto elettronico.

Nella condanna ci credevano i parenti di Guerrina. La nipote Tiziana ha scritto su Facebook: "Spero venga confermato in cassazione. Sarebbe una magra vittoria, in primis perché vorremo sapere dove si trova il corpo e poi perché vorrei pagassero tutti quelli che sono implicati e che invece saranno liberi per sempre". Mentre il marito Mirco, costituitosi parte civile, presente in aula insieme al suo legale Nicola Detti, ha sperato fino all'ultimi momento.

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