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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Gli orafi aretini dopo gli assalti: "Abbiamo paura". La consulta chiede un incontro col questore

Che non si torni all'assedio chiuso appena due anni fa. E' questa l'auspicio degli imprenditori orafi aretini: tanti, troppi quelli interessati dai colpi tentati e riusciti nel maledetto triennio dal 2010 al 2013. La banda degli uomini d'oro -...

Che non si torni all'assedio chiuso appena due anni fa. E' questa l'auspicio degli imprenditori orafi aretini: tanti, troppi quelli interessati dai colpi tentati e riusciti nel maledetto triennio dal 2010 al 2013. La banda degli uomini d'oro - scoperta e sconfitta nel tempo - fu un incubo.

I presagi degli ultimi giorni, con tre episodi tra tentativi sventati e messi a segno, non sono buoni. E la consulta provinciale degli orafi, che riunisce i rappresentati del settore delle varie categorie, ha chiesto un urgente incontro con le forze dell'ordine. "E' importante confrontarci con il questore Moja. Spero di poter fissare un tavolo in settimana", spiega la presidentessa Alessia Gualdani, avvocato e figlia del titolare della Prosperior Srl, azienda che non fu immune da attacchi predatori nel periodo di attività della banda degli uomini d'oro. "Non riuscirono a portar via nulla all'epoca, il sistema di allarme funzionò", racconta.

ALESSIA_GUALDANIQuel che che gli orafi vogliono evitare, è che si torni a vivere nel terrore. Notti in bianco in azienda, la paura per sé, per il proprio lavoro, per i familiari. "E' doveroso un faccia a faccia con le forze dell'ordine - continua Gualdani. - Gli orafi hanno paura. Non vogliono che si crei un clima di esasperazione, molti di noi hanno migliorato il proprio impianto di allarme rispetto a qualche anno fa. Le aziende sono più strutturate. Ma ora occorre fare di nuovo sistema, tutti assieme".

Gli episodi che hanno generato allarme sono soprattutto gli ultimi: quello di Pescaiola, per le accurate modalità di incursione, ma anche quello di Quarata, nell'occasione i banditi sono riusciti a portar via circa 15mila euro in semilavorati di argento. Il tentativo fallito di metà settembre alla Blu Oro di Borghetto - con intervento della Securpol e delle polizia - avrebbe invece delle analogie, con quello messo a segno poco dopo da Marino fa Mercato a Subbiano. In quest'ultimo caso, la banda del camper - non particolarmente organizzata e preparata - è stata fermata dai carabinieri.

"Sono importanti la collaborazione, la tempestività di intervento e gli strumenti di prevenzione audio e video - spiega Mino Faralli della Telecontrol, consulente per la sicurezza di numerose aziende e vice presidente dell'Univ (Unione nazionale istituti di vigilanza) -. Il caso di Pescaiola deve far riflettere, c'è stata una buona organizzazione, è stato sfondato il cemento armato di recinzione, le telecamere sono state eluse. Non si è trattato di un attacco improvvisato. Credo che non ci sarà una nuova stagione da incubo come quella dal 2010 al 2013, con 26 episodi in provincia. Ma il fenomeno degli attacchi agli orafi non è stato estinto. Molto è stato fatto, ma l'attenzione va tenuta alta".

@MattiaCialini

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