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Cronaca Centro Storico / Piazza Grande

La città riconquista la Giostra, ma perde la battaglia contro gli assembramenti. La folla in piazza e per la sfilata

A nulla sono valse le raccomandazioni dei rettori: sia durante la sfilata sia durante la consegna della lancia tantissimi aretini si sono riversati sulle strade cittadine

Doveva essere una Giostra a prova di Covid. Con un piano di sicurezza studiato nei dettagli: dal controllo del green pass all'uso di braccialetti "saltafila", dalla chiusura di Corso Italia all'allestimento di tribune che evitassero assembramento del pubblico in piedi. E in effetti, in piazza Grande, durante la manifestazione, di assembramenti non ce ne sono stati. Ma prima e dopo la Giostra, mentre si svolgeva la sfilata nelle vie del centro storico e durante la consegna della lancia, qualcosa non ha funzionato. E la folla, vociante e senza mascherina, si è riversata sulla lizza. 

La sfilata

In molti se lo sono chiesto: a cosa è servito chiudere Corso Italia al pubblico quando c'erano assembramenti in altri punti del percorso della sfilata? Il sagrato della Pieve, l'angolo tra Corso Italia e via Crispi, e ancora via Roma, la parte esterna della rotonda di Guido Monaco, piazza San Francesco, erano gremiti. 

Una domanda che si è posto anche l'ex consigliere della prima giunta Ghinelli Angelo Rossi con un post su Facebook, al quale ha fatto eco, con un commento, l'ex assessore Marcello Comanducci. Quest'ultimo ha sottolineato che "Anche l’interno di piazza Guido Monaco poteva fare comodo per ridurre gli assembramenti", allegando una eloquente immagine. 

Assembramenti prima e dopo la Giostra

La Giostra in piazza Grande

Durante la Giostra assembramenti nel quadrilatero di piazza Grande non ci sono stati. Anzi, le tribune allestite ai lati del pozzo non erano nemmeno al completo. Ma quando la manifestazione si è conclusa e si sono aperti cancelli e transenne per far defluire il pubblico, decine e decine di persone che erano fuori dalla piazza si sono riversate all'interno. In particolare da via Borgunto è calata un'onda di supporter rosso verdi che, capito per tempo di aver conquistato il loro 38esimo trofeo, hanno raggiunto il cancello. Ed è bastato un attimo per riempire la piazza. Gioia, canti, tripudio, ma anche assembramento. In barba alle raccomandazioni che alla vigilia della Giostra i rettori avevano fatto e sotto lo sguardo attonito del sindaco Ghinelli che si trovava, inerme, sul balcone della premiazione.

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Il popolo rosso verde ha poi cercato di accompagnare la lancia nel tradizionale tragitto che porta al duomo. 

Si è conclusa così la manifestazione, tra feste e polemiche. Per quella Giostra restituita alla città, che però non è riuscita ad evitare gli assembramenti pre e post manifestazione. 

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