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Cronaca

Giani: "Arezzo zona rossa? Il rischio c'è. Ma i dati sono meno peggio di quel che si pensava"

Il presidente della giunta regionale: "Arezzo ed Empoli rischiano più degli altri. Debbo dire però che i dati sui contagi della provincia di Arezzo, che l'altra settimana venivano subito dopo quelli di Pistoia e Siena, mi sembra siano meno peggio di quello che si pensava"

 "Arezzo ed Empoli rischiano più degli altri di finire in zona rossa". Lo ha dichiarato, in merito all'emergenza Coronavirus in regione, il presidente della Toscana, Eugenio Giani. Altre due vaste aree a rischio, visto il numero di contagi: l'incremento di casi Covid ha già portato nell'Aretino alla chiusura di plessi scolastici in più comuni, tra cui il capoluogo. E sulla possibilità di istituire ad Arezzo una zona rossa - con la chiusura di tutti i negozi tranne quelli che erogano beni e servizi di prima necessità - il presidente della Giunta regionale ha aggiunto: "Seguirò il criterio dell'interlocuzione coi sindaci delle province interessate".

Qualche spiraglio

Giani, intervenendo ai microfoni di Lady Radio, ha anche spiegato che però, per l'Aretino, c'è qualche spiraglio. "Debbo dire - ha aggiunto - che i dati sui contagi della provincia di Arezzo, che l'altra settimana venivano subito dopo quelli di Pistoia e Siena, mi sembra siano meno peggio di quello che si pensava. Può darsi che non ci sia bisogno della zona rossa". Nel caso dell'Empolese Valdelsa ci sono tre comuni in cui i dati, riconosce Giani, "onestamente sono molto su". E poi ha ribadito il criterio: "La scelta la faremo coi rispettivi sindaci giovedì". Prima di decidere, il governatore attende di capire se verrà confermato nel nuovo Dpcm l'introduzione del criterio dei 250 contagi ogni 100 mila abitanti per disporre la chiusura delle scuole su base locale. "In quel caso - ha avvertito il presidente della Toscana - l'elemento di limitazione diventa la scuola".

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