rotate-mobile
Cronaca

Caso Geovision, patteggiamento per Casciere e Cetoloni

I due erano accusati di una serie di reati che andavano dall'emissione di fatture per operazioni inesistenti, alla bancarotta.

SI è conclusa oggi una nuova puntata del caso Geovision. Dopo i rinvii a giudizio per Flavio Carboni e Valeriano Mureddu - per i quali il procedimento prenderà il via il prossimo 25 giugno - oggi l'udienza preliminare si è conclusa con un patteggiamento per Cetoloni ed Casciere.  

Accusati di una serie di reati che andavano dall'emissione di fatture per operazioni inesistenti, alla bancarotta i due hanno patteggiato di fronte al gup Giampiero Borraccia e al pm Marco Dioni. Il primo, assistito dall'avvocato Roberta Parenti, ha patteggiato a un anno e otto mesi e il secondo, assistito dall'avvocato Colucci,  a due anni e quattro mesi. 

A rappresentare la curatela della Geovision, costituitasi parte civile, l'avvocato Mauro Messeri. 

La vicenda

La vicenda venne a galla nel marzo del 2016, quando in una vasta operazione anti-riciclaggio coordinata dalla Procura di Arezzo, i militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza aretina svolsero perquisizioni e sequestri in Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Veneto e Sardegna. Un'inchiesta che coinvolse circa 20 persone. Gli inquirenti ipotizzarono una truffa al centro della quale c'era la Geovision, azienda di imballaggi aretina, che con una serie di fatture ritenute fasulle con un'altra controllata dal gruppo aveva accumulato circa venti milioni di euro che sarebbero dovuti essere rinvestiti. In seguito Mureddu salì alla ribalta delle cronache perché avrebbe accompagnato Pierluigi Boschi (padre dell’ex ministro Maria Elena) nel luglio 2014 da Flavio Carboni, quando Banca Etruria era alla ricerca di un direttore generale e Pier Luigi Boschi era vice presidente dell’istituto di credito aretino. Mureddu sarebbe stato inoltre implicato nei tentativi (falliti) di scalata all’azienda Cantarelli e all’Arezzo Calcio, sfruttando – ipotizzano i magistrati – il denaro che sarebbe stato riciclato. Quella che gli inquirenti stanno ricostruendo è l’immagine di un faccendiere che, partito dalla Sardegna, si è poi mosso nel centro Italia. Prima di trasferirsi in provincia di Arezzo, abitava a Rignano, paese del padre di Matteo Renzi. “

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Caso Geovision, patteggiamento per Casciere e Cetoloni

ArezzoNotizie è in caricamento