Furti nei cimiteri, frazioni nel mirino. "A Pratantico portate via anche le luci votive"
Nei giorni scorsi a denunciare pubblicamente una raffica di furti a Castiglion Fiorentino fu lo stesso sindaco Mario Agnelli, che raccontò sul suo profilo Facebook come era stata profanata la tomba dei nonni
Colpi messi a segno nelle ore più buie. Furti che lasciano grande amarezza. Perché a essere prese di mira sono le tombe dei defunti. A scoprirlo, l'indomani sono spesso i familiari. Un dolore che si rinnova, aggiungendosi a quello della perdita.
Nei giorni scorsi a denunciare pubblicamente una raffica di furti a Castiglion Fiorentino fu lo stesso sindaco Mario Agnelli, che raccontò sul suo profilo Facebook come era stata profanata la tomba dei nonni. E sempre sul filo dei social corrono anche altre denunce. Come quella relativa a una scorribanda avvenuta nel camposanto di Pratantico, dove "hanno rubato le luci votive (chiaramente quelle più costose) e vasi sia in marmo sia in rame".
Ma Pratantico non è l'unica frazione a nord di Arezzo colpita. Risulterebbero dei casi anche a San Leo e a Monte Sopra Rondine.
L'ultima ondata importante di furti simili, che provocò lo sdegno di molti aretini, risale a prima della pandemia, quando i ladri puntavano esclusivamente al rame. Nei cimiteri venivano trafugate grondaie in rame, vasellame e luci votive e tutto quanto fosse realizzato in quel metallo. Tanto che nel 2019 la stessa Arezzo Multiservizi decise di cambiare le grondaie rimanenti con altre realizzate in materiale diverso.