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Cronaca

Rubano l'acqua dai cimiteri di Arezzo: c'è chi ci annaffia e chi la beve. E Multiservizi paga 25mila euro di bollette

Il fenomeno è diffuso e colpisce in particolare i campisanti delle periferie. Il presidente del gestore Amendola: "Ora basta: più controlli e denunce"

Nella casistica dei furti strani, quello d'acqua al cimitero ancora mancava. E non si tratta di un episodio isolato, se ne sono verificati numerosi, diffusi su tutto il territorio comunale di Arezzo. Ad essere maggiormente colpite, sono le strutture più periferiche, dove - lontano da occhi indiscreti - i cleptomani idrici arrivano armati di bottiglie di plastica (quando va bene), boccioni o addirittura cisterne e camion. Gli usi? "I privati se la bevono oppure la usano per gli hobby personali, come innaffiare l'orto o il giardino di casa. Ma ci sono anche episodi di furti sistematici da parte di ditte che portano via ettolitri d'acqua per usarla al lavoro. Non ne possiamo più", dice l'amministratore unico di Arezzo Multiservizi Luca Amendola.

I furtarelli dei privati con le casse di bottiglie

Ma come è possibile? "C'è chi si presenta all'ingresso - continua Amendola - con una cassa di bottiglie vuote e, con naturalezza, si mette a riempirne una ad una e se le porta a casa. Dentro al cimitero nemmeno ci mette piede. Recentemente uno dei nostri operatori ha sorpreso un uomo con il cane al guinzaglio che si stava approvvigionando d'acqua a spese del cimitero: vistosi scoperto è scappato, lasciando lì l'animale. L'abbiamo rincorso, quantomeno per restituirgli il cane".

I colpi delle ditte con i camion-cisterne

E se i furtarelli dei privati (perché tali sono: furti), incidono relativamente nelle tasche di Multiservizi, sono quelli delle imprese che arrivano a riempire i loro  mezzi commerciali a causare i danni maggiori. "Non tutti i cimiteri sono allacciati alla  rete di Nuove Acque, alcuni hanno cisterne interrate che vanno riempite via via che il livello scende. Per l'approvvigionamento dobbiamo rivolgerci a ditte specializzate: spendiamo per il trasporto e il riempimento. L'acqua di una cisterna cimiteriale ci costa il triplo rispetto a quella della rete pubblica. Quando ci viene svuotata i danni lievitano".

La mappa dei cimiteri colpiti

Ma quali sono i campisanti più bersagliati: Ceciliano, Battifolle, Staggiano, Santa Firmina, Bagnoro. Ma anche il cimitero monumanetale di Arezzo non si salva. "Quando c'è stata la crisi idrica, un paio di estati fa, abbiamo raggiunto il culmine. Ma i casi non si sono mai arrestati. E adesso, grazie anche alle telecamere, daremo una stretta e denunceremo. Complessivamente, il danno alla collettività è consistente", conclude Amendola. Quanto consistente? Lo spiega la responsabile amministrativa di Arezzo Multiservizi Daniela Arezzini: "Abbiamo ricevuto bollette idriche da capogiro. In un anno circa 25mila euro. C'è n'è una da pagare, adesso, di 3mila euro per una mensilità. Dobbiamo indagare, perché forse c'è stato addirittura un allaccio abusivo".

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