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Cronaca

L'ultimo saluto a Matteo Pes: camera ardente alla Misericordia tra gli amici. L'omaggio dei giocatori dell'Arezzo

L'ultimo abbraccio di Arezzo, prima dei funerali, Matteo Pes lo riceverà tra mura a lui care. Quelle della Misericordia, dove nel tardo pomeriggio di oggi, alle 18 circa arriverà la salma. Pes, 28enne morto in seguito ad una terribile caduta...

L'ultimo abbraccio di Arezzo, prima dei funerali, Matteo Pes lo riceverà tra mura a lui care. Quelle della Misericordia, dove nel tardo pomeriggio di oggi, alle 18 circa arriverà la salma.

Pes, 28enne morto in seguito ad una terribile caduta mentre si apprestava a scalare il monte Cervino, da circa due mesi indossava la casacca della Misericordia. "Si occupava dei servizi sociali - raccontano commossi i volontari e gli operatori della Confraternita - doveva rientrare subito dopo questa vacanza. Era con noi da poco tempo, ma aveva dimostrato fin da subito di essere un ragazzo preciso, serio e affidabile". Aveva iniziato a fare il volontario per occuparsi degli altri, per dare il meglio di sé. E saranno proprio gli amici della Misericordia a curarne l'ultimo saluto. La camera ardente, allestita nella cappella di via Garibaldi, sarà aperta alle visite fino a stasera a mezzanotte e poi di nuovo domani mattina. I funerali si svolgeranno domani pomeriggio, in Duomo, alle 15. Matteo aveva tanti amici, era molto conosciuto ad Arezzo. Era stato studente del Liceo Redi, era un appassionato di calcio, cresciuto nelle fila del San Domenico e fino alla scorsa stagione militante nel San Marco La Sella. E di calcio era anche un tifoso. In passato aveva frequentato assiduamente la curva dell'Arezzo: proprio questa sera, prima del match contro la Fiorentina, i giocatori amaranto, appena entrati all'interno del campo da gioco per il riscaldamento, renderanno omaggio alla memoria del giovane deponendo un mazzo di fiori di fronte alla curva. LA TRAGEDIA

Matteo Pes, 28enne studente e lavoratore, con la passione per le arrampicate, per il calcio e la politica, è morto domenica precipitando dal Cervino.

Era in vacanza con un amico, ed aveva pianificato quell’uscita personalmente. Voleva raggiungere la vetta del Monte Cervino, la “Gran Becca”, a 4mila 400 metri. Ma dopo una partenza alle 5,30 del mattino e quasi sette e di scalate aveva deciso, d’accordo con l’amico, di fermarsi. “Sono stanco” avrebbe commentato mentre decidevano di far tappa a Capanna Carrel, a quota 3800 metri. Ma non ci è arrivato: è precipitato poco prima di raggiungerla, lungo la Cheminée (a quota 3700), probabilmente per aver perso l’appiglio ad una corda utilizzata dagli scalatori che si cimentano in quella salita di circa 15 metri. La caduta, per circa 300 metri, non gli ha dato scampo.

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