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Cronaca Marciano della Chiana

Hub dell'immigrazione irregolare e finte badanti: il leader dell'associazione finisce in carcere

L'uomo, ritenuto il capo dell'associazione, nonostante fosse ai domiciliari aveva contattato il commercialista e chiesto di licenziare 150 dipendenti

Era accusato di essere il capo di un'associazione a delinquere ramificata fin nell'Aretino, che avrebbe procurato documenti falsi a finte badanti provenienti dall'estero, favorendo così l'immigrazione irregolare. Dopo due settimane per un cittadino di Montepulciano sono scattate le manette.

"L'aggravamento della misura" come sostiene una nota della guardia di finanza, sarebbe stata dovuta alla "prosecuzione di comunicazioni con l'esterno malgrado l'arresto". Secondo gli inquirenti, infatti, l'uomo dalla propria abitazione, benché destituito formalmente della carica di amministratore della società, "avrebbe continuato a richiedere a quattro famiglie il corrispettivo dell'attività lavorativa svolta dalle badanti in favore di alcuni congiunti, anziani".

Non solo. Sempre secondo quanto accertato dalla Guardia di Finanza, l'uomo avrebbe inviato una mail al proprio commercialista chiedendo di licenziare 150 dipendenti e di assumerne uno.

Sulla base di questi elementi il giudice per le indagini preliminari, Jacopo Rocchi, ha disposto l'inasprimento della misura.

La vicenda risale allo scorso 6 marzo quando i finanzieri intervennero nelle province di Siena, Firenze, Arezzo, Mantova, L'Aquila, Viterbo e l'impiego di oltre 100 militari. "In quel caso - ricorda la guardia di finanza - erano state messe sotto sequestro le quote della società accusata di offrire prestazioni lavorative di badanti impiegate in nero. Le attività investigative avevano così portato anche a mettere le mani su una corposa documentazione contabile ed extracontabile, cellulari, personal computer". Per quanto riguarda la provincia di Arezzo, erano state eseguite alcune perquisizioni presso famiglie del comune di Marciano della Chiana che avevano assunto alcune badanti. Le fiamme gialle hanno svolto accertamenti volti a verificare la veridicità del contratto di lavoro. 

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