"Sara cercava un avvocato per allontanare Jawad". Oggi l'interrogatorio di garanzia

Nelle ultime settimane ci sarebbe stata un'escalation di episodi violenti che avrebbe preoccupato Sara. Tanto da indurla a cercare un avvocato civilista per valutare se fosse possibile allontanare Jawad dall'abitazione di via Benedetto Varchi. Ma probabilmente non ha fatto in tempo. Sara Ruschi è morta mercoledì sera proprio tra le mura di casa, uccisa per mano dell'uomo, Jawad "Jaguar" Hicham, con il quale aveva avuto una lunga relazione da cui sono nati due figli. Insieme a lei, in quella drammatica notte, è stata uccisa anche la mamma, Brunetta Ridolfi che ultimamente passava sempre più notti a casa della figlia per aiutarla e forse anche per proteggerla. A raccontare questo recente spaccato della vita della giovane mamma (aveva compiuto 35 anni lo scorso marzo), sono gli amici e i colleghi di lavoro. Sara lavorava al Park Hotel di Castiglion Fiorentino da oltre 7 anni come aiuto cuoco. Lo staff della cucina era diventato come una seconda famiglia e con le colleghe la donna si sarebbe sfogata più volte rivelando il clima difficile in cui viveva e le crescenti paure che aveva. 

Cosa abbia innescato la furia omicidia in quella terribile sera però non è ancora stato chiarito. Jawad di fronte agli inquirenti non ha parlato, ma potrebbe farlo questa mattina in occasione dell'interrogatorio di garanzia di fronte al gip Giulia Soldini, che si terrà nel carcere di San Benedetto. Il 38enne sarà assistito dall'avvocato Maria Fiorella Bennati, con la quale però non ha ancora avuto modo di confrontarsi. Gli ultimi dubbi sulla dinamica potrebbero essere chiariti proprio dall'aggressore qualora decida di raccontare la propria verità.

Nella giornata di lunedì dovrebbe svolgersi l'autopsia sui corpi martoriati da oltre 20 coltellate di Sara e Brunetta. Ad eseguirla molto probabilmente sarà l'équipe di medicina legale dell'Università di Siena.