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Cronaca Terranuova Bracciolini

Falsi fruttivendoli raggirano anziani: "Così riescono a depredare le pensioni"

"I truffatori - spiega il criminologo Alessandro Rossi - entrano in azione nei giorni dei pagamenti delle pensioni e fingendo di vendere frutta, ingannano le vittime e gli portano via i soldi"

"Si spostano con un furgone preso a noleggio e con la scusa di vendere frutta 'adescano' soprattutto anziani e persone fragili, dei quali cercano di conquistare la fiducia. Poi scatta il raggiro. Appena i clienti tirano fuori il portafoglio per pagare, infatti, glielo prendono. Fate molta attenzione". Quella del finto fruttivendolo, descritta minuziosamente in un post sui social dal un criminologo investigativo che opera nell'Aretino Alessandro Rossi, è una delle più recenti truffe rilevate in nell'Aretino. Nel mirino dei malintenzionati, ancora una volta, finiscono gli anziani: sono loro le vittime predilette. Alcuni casi si sarebbero verificati a Terranuova, Pergine e Ponticino e per questo è scattato l'allarme.

"Abbiamo notato situazioni sospette mentre stavamo svolgendo il nostro lavoro - racconta Rossi, dell'agenzia Ombra - e le abbiamo segnatale direttamente alle forze dell'ordine. Purtroppo i truffatori puntano sul fatto che gli anziani raggirati provano vergogna e imbarazzo per essere finiti nel tranello e spesso non raccontano cosa accade nemmeno ai figli. Anche per questo ho deciso di lanciare un appello".

Il fenomeno starebbe prendendo piede nell'Aretino e in altre città di provincia. Il modus operandi dei malintenzionati sarebbe sempre il solito: "Queste persone, con atteggiamenti educati, gentili e con grande empatia, propongono agli anziani la vendita dei loro prodotti: soprattutto frutta e verdura. Si materializzano nei paesi e nei quartieri proprio nei giorni di pagamento delle pensioni. La compravendita non dà adito a sospetti, fino al pagamento. A quel punto scatta l'inganno e si svuotano i portafogli". I soldi sparirebbero "magicamente" dalle tasche o dalle mani degli anziani. Ad un anziano sarebbero spariti 300 euro, ad una seconda vittima 500 euro. 

"Addirittura - prosegue Rossi - in alcuni casi queste persone si sono offerte di portare la spesa fino a casa dei malcapitati: una volta giunti sul posto poi è scattato il raggiro. Si sono infatti intrufolati nell'abitazione, hanno studiato l'ambiente, cercato di capire se ci fosse stato o meno un impianto d'allarme, per poi presumibilmente informare alcuni complici che in un secondo momento avrebbero provato a mettere a segno colpi nelle abitazioni".

Di fronte a situazioni del genere gli investigatori privati hanno scattato foto e segnalato i fatti "in un'ottica di costante collaborazione con le forze dell'ordine", spiega Rossi. Sarebbe fondamentale che anche le presone truffate sporgessero denuncia: ma non sempre ne hanno la forza. E non resta dunque che fare un appello all'attenzione. Affinché anche i più fragili non caschino in questi raggiri. 

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