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Etruria, Boschi vs De Bortoli: nessuna querela per l'ex direttore del Corriere della Sera

Il termine per presentare denuncia penale per diffamazione a mezzo stampa è scaduto e dunque, è presumibile, che con essa siano state archiviate anche le ruggini tra l'ex ministro Maria Elena Boschi e il giornalista Ferruccio De Bortoli. Lo...

Il termine per presentare denuncia penale per diffamazione a mezzo stampa è scaduto e dunque, è presumibile, che con essa siano state archiviate anche le ruggini tra l'ex ministro Maria Elena Boschi e il giornalista Ferruccio De Bortoli.

Lo scorso maggio la Boschi era stata, così come altri vip del mondo della politica nazionale, oggetto di attenzione da parte dell'ex direttore del Corriere della Sera nel suo libro "Poteri forti (o quasi)".

Tutto è nato in seguito ad alcune anticipazioni del lavoro di De Bortoli comparse sull'Huffington Post e riportanti: “Maria Elena Boschi nel 2015, non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all’amministratore delegato di Unicredit. Maria Elena Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria”. Ne nacque come noto un enorme caso mediatico. Lo scorso 10 maggio poi, la sottosegretaria alla Presidenza, commentando le rivelazioni contenute nel libro e riguardanti il Banca Etruria decise di affidare la sua tutela ai legali Vincenzo Zeno Zencovich e Paola Severino.

Ma come ha fatto sapere in questi giorni il Fatto Quotidiano, il termine per la denuncia penale nei confronti di De Bortoli (per diffamazione a mezzo stampa) è scaduto.

Per chiedere i danni in sede civile, c'è invece ancora tempo.

Nel frattempo sempre rimanendo in tema Banca Etruria, recentemente sono arrivate le multe da parte della Consob agli ex vertici.

Allo stesso tempo però potrebbe essere presto archiviata la posizione di Pier Luigi Boschi, padre del sottosegretario alla presidenza del consiglio, Maria Elena, su cui si sono accesi nei mesi scorsi i riflettori della procura di Arezzo nell’ambito dell’indagine su Banca Etruria. “Da fonti vicine alla procura”, riferisce una nota Ansa, i pm sarebbero orientati a chiedere l’archiviazione per l’ex vice presidente dell’istituto di credito aretino.

Il filone in cui è coinvolto Boschi – spiega l’Ansa – riguarda la liquidazione di circa 700mila euro concessa all’ex direttore generale dell’istituto bancario aretino, Luca Bronchi. La liquidazione era stata approvata dall’ultimo cda guidato da Lorenzo Rosi, di cui faceva parte come consigliere Pierluigi Boschi. In un provvedimento di sequestro, però, il gup di Arezzo individuò come possibili responsabilità solo il presidente Rosi e il direttore generale Luca Bronchi.

Tuttavia la procura di Arezzo fa sapere che le posizioni degli ex membri del cda devono essere ancora valutate nel dettaglio.

Da ultimo, è stato Il Sole 24 Ore ad annunciare come la magistratura aretina stia in queste ultime settimane passando sotto la propria lente di ingrandimento lo scambio di informazioni tra Consob e Banca d'Italia riguardanti il nulla osta per l'emissione delle obbligazioni subordinate poi successivamente tramutate in polvere dall'applicazione del decreto salva-banche.

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