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Cronaca

Alterato e a piedi scalzi, dà in escandescenze in un bar e poi aggredisce i carabinieri. Ricoverato e denunciato

Il bilancio dell'attività di controllo dei militari di Arezzo: fermati 34 motoveicoli e 102 autovetture, identificate quasi 200 persone. 9 le denunce

Durante il servizio di perlustrazione del territorio effettuato nella giornata di ieri, che ha interessato il centro città di Arezzo e le sue periferie, coinvolgendo anche i comuni di Laterina Pergine Valdarno e Civitella in Val di Chiana, i carabinieri hanno fermato 102 autovetture e 34 motoveicoli, controllando quasi 200 persone.

Un uomo di 60 anni, italiano, a piedi nudi ed evidentemente alterato, è andato in escandescenza ieri mattina in un bar di Arezzo, creando scompiglio tra gli avventori. La pattuglia intervenuta, nel tentativo di ripristinare l’ordine, è stata costretta a chiamare l’ambulanza in quanto il soggetto era ingestibile. L'uomo, bloccato dai militari, ha fatto resistenza, aggredendoli con percosse e spintoni, tentando addirittura di morderli. Alla fine è stato portato presso l’ospedale San Donato dove è stato ricoverato nel reparto psichiatrico. Per lui è scattata la denuncia per violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

Un uomo italiano di 40 anni, invece, nel pomeriggio è stato trovato alla guida di un ciclomotore risultato rubato alcuni giorni prima ad Arezzo ed è stato quindi denunciato a piede libero per ricettazione.

Una donna italiana ventenne, pregiudicata, nel pomeriggio è stata controllata e denunciata, poiché si trovava in città nonostante fosse destinataria di un foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno da questo Comune. 

Due stranieri, un uomo di 28 anni e una donna di 40, in serata sono stati denunciati per aver violato la legge sull’ingresso e la permanenza sul territorio dello Stato. 

Quattro uomini, tutti tra i 25 e i 50 anni, di cui uno straniero, sempre in serata sono stati colti alla guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche, per cui sono stati tutti denunciati in stato di libertà per il relativo reato.

L’attività svolta è inserita in una serie di specifici servizi svolti dall’Arma, finalizzati a tutelare i cittadini e, contemporaneamente, consentire lo svolgimento della vita sociale in un contesto di sicurezza e legalità.

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