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Cronaca Pieve Santo Stefano / E45

E45, la rivolta dei sindaci: lettere a Toninelli e al procuratore Rossi. "Situazione incancrenita e danni irreversibili"

Il sindaco Baccini ha scritto a Rossi: "Inconcepibile il nuovo termine di tre mesi per la perizia"

Una lettera a Toninelli e un appello accorato: quello per l'attivazione di un tavolo di lavoro operativo sulla E45 per coordinare le attività e le informazioni. A scrivere e a lanciare la richiesta sono i sindaci di Bagno di Romagna, Pieve Santo Stefano e Sansepolcro.

"A sei mesi dalla chiusura del viadotto Puleto sulla E45 - spiegano - nulla è cambiato e la situazione si sta incancrenendo sempre di piu'". All'orizzone si paventa una situazione davvero drammatica: alla lunga secondo i primi cittadini, si verificherà "l'abbandono dei territori interni da parte di famiglie e imprese, con danni irreversibili".

E45, la perizia continua

Camion e bus da brividi sulla E45

Per questo, i sindaci Marco Baccini (Bagno di Romagna), Claudio Marcelli (Pieve Santo Stefano), Mauro Cornioli (Sansepolcro) e  Luciano Bacchetta (Città di Castello) hanno chiesto al ministro dei Trasporti Danilo Toninelli l'attivazione "urgente del tavolo di lavoro operativo aperto alle Regioni, Province e ai sindaci del territorio, con la presenza di Anas per tracciare il quadro dei tempi, operazioni, nonche' per coordinare le informazioni dopo il silenzio istituzionale che ha preso campo nell'ultimo periodo".

E45, i lavori sul viadotto Puleto

Dopo la tornata elettorale, dunque alcuni dei "sindaci della E45" di Romagna, Toscana e Umbria tornano sulla questione del tratto di superstrada chiuso al traffico pensante dallo scorso 19 gennaio. I primi cittadini parlano di una "odissea senza fine e dal carattere incomprensibile, con l'unico dato certo che ad oggi, nulla è cambiato". A Toninelli chiedono di intervenire, in attesa degli esiti della perizia disposta dalla procura sul viadotto Puleto, per far aprire il cantiere sulla Ex 3bis Tiberina, "ove tutto appare ancora fermo".

Marco Baccini, sindaco di Bagno di Romagna ha anche inviato una lettera al procuratore di Arezzo Roberto Rossi

 "pur nel rispetto dei ruoli e della separazione dei poteri che vige nel nostro ordinamento statale - ha scritto Baccini - è veramente inspiegabile e incomprensibile che sia stato concesso un termine di tre mesi al consulente per predisporre la perizia sul Puleto".

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