E45, perizia rivela utilizzo di materiale scadente: gli inquirenti ipotizzano una truffa

Le notizie che trapelano sono inquietanti: materiali scadenti sarebbero stati utilizzati sulla E45. La conferma arriverebbe dai risultati di una perizia dei quali ha dato un'anticipazione nei giorni scorsi l'edizione umbra del Messaggero. A disporre la perizia (relativa ai lavori svolti dal 2010 al 2014) è stato il procuratore capo della Procura di Forlì Sergio Sottani, ma un fascicolo parallelo è stato aperto anche dal procuratore aretino Roberto Rossi.

Stando alle indiscrezioni riportate dalla testata umbra, il materiale utilizzato non sarebbe stato di qualità "dignitosa per una strada che deve sopportare il passaggio di autovetture, camion e autoarticolati, quest’ultimi in misura cospicua". Non solo: bitume, cemento e affini, sarebbero risultati poco resistenti. Il sospetto della procura quindi è quello che si sia ricorso all'utilizzo di questo materiale per allungare all'infinito i lavori delle aziende: non ci si troverebbe quindi di fronte a una volontà di risparmio quindi, ma si potrebbe pensare a una truffa. E' infatti questa l'ipotesi investigativa portata avanti da magistratura, polizia e carabinieri dell'Umbria, che inevitabilmente va a interessare anche il tratto di superstrada aretino.

E sarebbero 22 le persone indagate fra legali rappresentanti, dirigenti e direttori lavori, di numerose società che nel periodo dal 2010 al 2014 hanno eseguito interventi di manutenzione.